Comunicare in pubblico: quando la forma diventa sostanza

I partecipanti al percorso formativo sulla comunicazione in pubblico, promosso nei giorni scorsi dal CSV di Catanzaro, hanno avuto sessanta secondi per presentarsi. Sessanta secondi in cui raccontare com’è nata la loro adesione ad un progetto associativo del quale sono espressione, e di come perseguono gli impegni presi. Pochi. Davvero pochi per chi ancora non è avvezzo di tecniche comunicative, specie da esplicare in pubblico, e per chi evidenzia tra le maggiori difficoltà incontrate l’emozione, i vuoti di memoria, la timidezza, la distrazione, l’ansia nel concentrarsi sul messaggio che si vuole dare. A tenere il tempo, l’esperto del Laboratorio delle Idee Sergio Mustica, affiancato da Michelangelo Cardinaletti che provvedeva alle riprese: ed è così che, per due mezze giornate, una delle sale dell’hotel Guglielmo è diventato il set di comunicatori in erba che si sono cimentati in interviste (sempre a tempo) e discorsi rivolti alla platea. Quel che è certo è che nella comunicazione non è possibile fermarsi al “contenuto” di quel che si vuole dire in pubblico, ma bisogna concentrarsi sul “come” lo si vuole dire. “La forma, nella comunicazione, diventa sostanza – ha infatti ribadito Mustica – Comunicare è una “terapia”, è un mettersi alla prova accettando il rischio di fare brutta figura. Alla base c’è il credere in quello che si dice: solo così, infatti, possiamo stare certi che il messaggio arrivi anche all’ultimo seduto in platea”.
Il parlare in pubblico richiede, innanzitutto, una capacità di ascolto volta ad individuare il target di chi si ha di fronte: e per raggiungere il risultato che ci si è posti, occorre concentrarsi sul “progetto” al centro dell’intervento. Se poi a muovere quel progetto è la passione, possiamo stare certi che quel discorso arrivi dritto al cuore di chi ascolta. Un po’ come fece re Giorgio VI, nello storico annuncio alla radio della dichiarazione di guerra alla Germania da parte del Regno Unito. In quel mitico discorso, che ha ispirato il film “Il discorso del re” di cui Cardinaletti ha proiettato lo stralcio finale, il re inglese, storicamente noto come balbuziente, ha dato prova che “parlare in pubblico” è un fatto mentale. E che tutte le difficoltà possono in realtà essere superate con un po’ di esercizio e di convinzione.

Ufficio stampa CSV Catanzaro

Dai beni comuni una vera opportunità per le future generazioni

Il livello di partecipazione al seminario sui beni comuni, promosso dal CSV di Catanzaro, che si è avvalso della collaborazione del corso di Sociologia dell’Università “Magna Graecia”, è stato indicativo del livello di attenzione che l’argomento suscita tra i volontari, gli amministratori locali ed i semplici cittadini.
Il concetto di “bene comune”, ancora inattuato nella nostra regione – come ha avuto modo di chiarire il direttore del CSV Stefano Morena – implica una partecipazione attenta e democratica da parte dell’intera comunità, tant’è che non può esserci un bene comune senza la comunità. E il relatore Renato Briganti, docente di diritto costituzionale all’Università “Federico II” di Napoli, ha cercato sin da subito di “fare comunità” con gli attenti partecipanti al corso, tra i quali figuravano un consigliere comunale di Catanzaro ed un assessore del comune di Taverna: chiamandoli per nome, ha cercato di farli sentire parte attiva di una “classe” che è una piccola comunità, a sua volta espressione di rappresentanza e di partecipazione, le due “gambe” sulle quali cammina la democrazia. Alla base c’è la Costituzione, vera e propria opera di “ingegneria letteraria” che all’articolo 1 attesta che “la sovranità appartiene al popolo”, ed all’articolo 2 sottolinea come “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Fino ad arrivare all’articolo 118, che al terzo comma introduce il concetto di “sussidiarietà orizzontale” al momento in cui prevede che “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”. L’amministrazione condivisa è quindi necessaria per favorire la partecipazione alla tutela ed alla fruizione di beni che appartengono a tutti (come l’acqua, ad esempio) e che si vuole lasciare alle future generazioni. Rientrano nella categoria anche i beni confiscati alle mafie che, attraverso l’assegnazione ad enti del Terzo Settore, sono destinati a fini di pubblica utilità.
Senza il rispetto dei beni comuni – che rappresentano una terza categoria rispetto ai beni pubblici e privati – non c’è, quindi, continuità nella specie e non possono nemmeno esserci opportunità per i giovani: come ha rimarcato Briganti, è necessario un cambio di passo che parta dal presupposto che le risorse non sono infinite, e che ognuno è chiamato ad un’assunzione di responsabilità nel contrastare “l’edonismo reaganiano” che ci ha portato al consumismo.
Non è un caso che il concetto di “bene comune” sia sorto dopo la Guerra Fredda, nel corso dell’Assemblea delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro nel ’92: in quel contesto si è parlato per la prima volta di sviluppo sostenibile, sulla scorta del “rapporto Brundtland”, che legava i problemi globali dell’ambiente al divario tra la grande povertà del sud e ai modelli di produzione e di consumo non sostenibili del nord. Da allora, ogni cinque anni, i Paesi che hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto si incontrano per mettere nero su bianco gli obiettivi di sviluppo sostenibile e difesa dell’ambiente: peccato, però, che la forbice tra il nord ed il sud del mondo stia sempre più allargandosi, e che la parte più ricca e minoritaria ormai detenga per sé il 90% dei beni del pianeta. La differenza la può fare, allora, il cittadino che decide di non essere “suddito” ma di dedicare parte del proprio tempo a cause di primaria importanza, quale può essere la salvaguardia dei beni comuni. “Ognuno di noi è chiamato a liberare il proprio tempo per cose prioritarie, a comprare beni durevoli e con pochi intermediari – ha dichiarato Briganti, facendo sintesi delle innumerevoli suggestioni che per due giorni gli sono pervenute dalla platea – I beni comuni non si possono mercificare, e ci insegnano che non è l’accumulo di beni privati a dare la felicità bensì che è la vita relazionale a garantire quella qualità che si cerca”.

Ufficio stampa CSV Catanzaro


Comunicato Stampa

L’Occhio del Pavone e la Libera Associazione L’ARCA di Montepaone organizzano un importante incontro culturale dal titolo:

“SON DELL’UOMO I PRIMI DRITTI”
– Attualità del cittadino Luigi Rossi nel 250° anniversario della sua nascita –

L’evento è patrocinato da:
– Regione Calabria;
– Comune di Montepaone;
– Periodico “Nuovo Monitore Napoletano”;
– Associazione Gutenberg Calabria;
– ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali);
– Istituto Comprensivo Statale “Mario Squillace” di Montepaone.

L’appuntamento è per domenica 2 giugno alle ore 17.00 presso la Sala Convegni di Palazzo Pyrrò nel centro storico di Montepaone.

In apertura del Convegno i saluti istituzionali di:
– Salvatore Bullotta, capostruttura Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Calabria;
– Mario Migliarese, Sindaco di Montepaone;
– Renato Daniele, Dirigente Scolastico I.C. “Mario Squillace” di Montepaone;
– Massimiliano Cappuccino de “L’Occhio del Pavone” – Montepaone.

Al tavolo dei relatori si alterneranno:
– Maria Perricelli, docente Liceo Classico “Galluppi” di Catanzaro;
– Vincenza Pettinato, docente Liceo Scientifico “Siciliani” di Catanzaro;
– Armando Vitale, Presidente Associazione Gutenberg Calabria;
– Gregorio De Paola, docente di Filosofia – Pisa.

Introduzione e conclusione alle relazioni a cura di Giovanna Vecchio, Presidente Associazione
L’ARCA/Biblioteca Civica Cesare Pyrrò.

Modererà gli interventi il giornalista Francesco Pungitore.

Gli alunni della scuola primaria di Montepaone Centro cureranno degli intermezzi su testi del Rossi.

Per l’occasione verranno esposte le opere artistiche del prof. Felice Rattà, dedicate a Luigi Rossi e gentilmente concesse dalla famiglia.

Questo primo evento rientra in un più ampio progetto di studio dedicato alla figura dell’illustre concittadino Luigi Rossi, in occasione del 250° anniversario della sua nascita, che si articolerà in una serie di iniziative di ricerca-produzione-esposizione da realizzarsi entro la fine dell’anno in corso.

Sul massiccio delle Alpilles, in Francia, una scoperta sorprendente: il castrum di Mont Paon

“La nostra straordinaria Francesca Robertiello, giornalista de la Repubblica e direttore editoriale del webzine Pauranka, accompagnando gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico Turistico e del Liceo Linguistico Artemisia Gentileschi di Milano in visita guidata in Francia, sulla Costa Azzurra, a Les Baux-de-Provence fa una scoperta affascinante: il castrum di Mont Paon, Monte Pavone, nel massiccio delle Alpilles, situato sul territorio di Fountvieille in posizione nord-est, fondato dalla nobile famiglia Baux tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo.
La maestosa collina di Mont Paon, sito di interesse naturalistico e archeologico, presenta costruzioni scavate interamente nella roccia e un impianto prettamente medievale.
Da approfondire non solo per legittima curiosità, quanto per le possibili interconnessioni con la nostra Mons Pavonis, ab origine Aurunco, poi Montepaone, ed in questo il nostro storico Francesco Pitaro potrà illuminarci!!!”
©Giovanna Vecchio
Ph di Francesca Robertiello

Comunicato Stampa – L’Arca Libera associazione

L’ Associazione L’ARCA e L’ Occhio del Pavone, di Montepaone promuovono l’iniziativa:
“Dalla vite all’ulivo: i 90 anni della Chiesetta di
San Giovanni Battista”.

L’iniziativa si svilupperà in due giornate:

– giovedì 08 novembre 2018, nel giorno della 
ricorrenza, alle ore 10:30, celebrazione
S.Messa alla presenza di S.E. Mons.
Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Catanzaro-
Squillace;

– sabato 10 novembre 2018
– dalle ore 09:00 alle ore 12:00
Visite Guidate alla Chiesetta dedicate a 
studenti e cittadini;

– alle ore 17:00
Convegno Storico presso la Delegazione
Comunale, Piazza San Francesco di Paola,
Montepaone Lido.

Il Convegno si aprirà con i saluti del Sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, a seguire il Sindaco di Capri, Giovanni De Martino, e il Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Mario Squillace, Renato Daniele.

Sulle origini e sull’importanza della Chiesetta relazioneranno:
– Giovanni Catuogno, “Dalla vite all’ulivo”;
– Giuseppe Zangari, “La Chiesetta Catuogno di
San Giovanni Battista prima sede della
Parrocchia in Montepaone Lido”.

Giovanna Vecchio
Presidente L’ARCA

Perde soldi e documenti, ma il paese si mobilita per restituirglieli

È successo a Montepaone Lido, nel Catanzarese, dove un turista umbro rischiava di rovinarsi le vacanze a causa di una disattenzione.

Perde il portafogli con centinaia di euro, i documenti e i biglietti aereo, ma un intero paese si mobilita per restituirglielo. È successo a Montepaone Lido, in provincia di Catanzaro, come racconta oggi il Messaggero. Difficile che la nostra regione trovi spazio sulla stampa nazionale per notizie che non riguardino la cronaca nera e la giudiziaria, ma in questo caso è un’altra Calabria quella che emerge dalle pagine del quotidiano romano, pronta a fare la sua parte affinché un turista un po’ sbadato non serbi un brutto ricordo delle sue vacanze. Protagonista della vicenda è un professionista perugino, che aveva iniziato la sua giornata calabrese nel più classico dei modi quando si è in vacanza, cioè uscendo per comprare giornali e cornetti caldi. «Ero uscito in bici – racconta l’uomo – quando, appena arrivato davanti all’edicola a neanche un chilometro dalla casa presa in affitto per le vacanze mi accorgo che nelle tasche del costume non c’è il portafogli». Inizialmente – scrive il Messaggero – il professionista pensa a una dimenticanza e torna a casa, iniziando a rovistare ovunque, ma del portafogli nessuna traccia. E non sono soltanto i soldi, «qualche centinaio d’euro», a farlo cadere nel panico: in quel portafogli ci sono i documenti e anche i biglietti aerei del viaggio che assieme alla moglie dovrà fare tra qualche giorno all’estero per una cerimonia.  «Mi sono sentito perso. Assieme a mia moglie e mio cognato abbiamo rifatto la strada da casa all’edicola non so quante volte, guardando sotto ogni auto parcheggiata e in ogni dove. Ma del portafogli neanche l’ombra». Troppi minuti – continua il racconto del quotidiano romano – sono passati da quando lo ha perso, probabilmente mentre pedalava, e le speranze si riducono al minimo. L’ultima possibilità, prima di andare a fare denuncia dai carabinieri, è spargere la voce per qualche attività commerciale lasciando nome e numero di telefono. Ma mentre si rimprovera mille volte per la disattenzione, da un’altra parte del paese una ragazza ucraina che lavora in una casa della zona trova il portafogli. Cerca invano di contattarlo via email e su Facebook, utilizzando i riferimenti riportati nei documenti smarriti, poi comincia a sua volta a girare la cittadina per chiedere in giro se qualcuno conoscesse il proprietario del portafogli.

Qui comincia la mobilitazione di Monteapone, con un passa parola che coinvolge molte persone e alla fine porta all’individuazione del turista, raggiunto dalla ragazza proprio mentre sta per entrare nella caserma dei carabinieri per la denuncia di smarrimento. «Mi ha raccontato – dice con gratitudine il professionista – che hanno iniziato a chiedere ai clienti, poi al farmacista di fianco, al tabaccaio di fronte e al pizzaiolo. E tutti a loro volta hanno sparso la voce».

La vacanza in Calabria può ricominciare senza patemi e senza rimpianti

fonte: lacnews24.it

MONTEPAONE, “GLUTEN FREE” SOTTO CASA

MONTEPAONE (CZ) –  3 LUGLIO 2018 –  Sono lontani i tempi, quando una persona intollerante al glutine aveva difficoltà a trovare un ristorante, una pizzeria o un negozio di alimentari specializzato sulla celiachia.

Oggi finalmente non è così, sono molti difatti i pubblici esercizi formati ed informati sulla intolleranza al glutine e sono molti anche i punti vendita di prodotti alimentari con alimenti privi del glutine “il gluten free”.

E soddisfatto di questo, un genitore che ha una figlia con intolleranza al glutine. “La celiachia non è  un nome di  fantasia, oggi   per me genitore di una ragazza celiaca è  stata una mattinata diversa e speciale  perché  andando, a fare la spesa in un supermercato vicino  casa, abito a Montepaone lido, dice il genitore,  con mia grande  sorpresa  mi  sono imbattuto  in un scaffale pieno di prodotti  senza glutine, prodotti  fatti in Calabria  vicino casa, freschi naturalmente, è  stato  per me qualcosa  di inaspettato.” 

“Finalmente, continua il genitore,  dico anche al celiaco può andando a fare la spesa comprare  il pane fresco, la brioches  e molto  altro grazie  a nome di tutti  quelli che come me, continua il genitore, speravano da tempo in un servizio  cosi, grazie  all’azienda  che produce questi alimenti senza glutine, e grazie rimarca il genitore, per la sensibilità dimostrata e grazie alla catena dei supermercati  che ci fornisce questo  servizio, è un altro passo avanti che noi come celiaci  volontari, conclude un genitore finalmente soddisfatto del servizio meritorio, abbiamo fatto  per meglio migliorare la qualità  di vita.”

La celiachia è una malattia autoimmune di cui soffre fino all’1% della popolazione e che viene provocata dal glutine, una proteina collante. Al consumo di varietà di cereali contenenti glutine, come il frumento, la segale, il farro e l’orzo, l’intestino tenue si infiamma. Già piccolissime quantità di glutine possono provocare disturbi.

Se non si modificano le abitudini alimentari, i villi intestinali regrediscono e la mucosa danneggiata dell’intestino tenue non è più in grado di metabolizzare sufficientemente le sostanze nutritive, con conseguente malnutrizione. 

Fonte: Articolo su preserre e dintorni di Gianni Romano

AREA CAMPER CERCASI

 MONTEPAONE (CZ) –  5 luglio 2018 –  Sono in molti a chiedere un’area camper.

 Spariti nel corso degli anni i campeggi del comprensorio, Internazionale, Le Giare, Il Soleado, Il Blanca Cruz, queste aree nel corso degli anni poi, non sono state rimpiazzate. Peccato, perché sono fonte di turismo e un sicuro introito, nel comune di Montepaone nella rinnovata area del San Luca, ultimati i lavori occorrenti per la realizzazione del lungomare è rimasta un’area a ridosso della spiaggia e che potrebbe essere realizzata proprio dal comune che vedrebbe introitare nelle casse comunali somme importanti e, nello stesso tempo dare risposte e servizi.
Ci vorrebbe certo,allaccio alla rete elettrica,all’acqua, una centro raccolta spazzatura,e la creazione delle piazzole di sosta. Sono molti coloro che amano fare le vacanze in camper ecco allora che avviare un’area sosta apposita per i camper potrebbe rappresentare una buona idea imprenditoriale.
Da valutare alcuni aspetti fondamentali come l’ubicazione, la stagionalità di alcune aree di sosta, il mercato di settore, le normative comunali locali e i servizi offerti. Quando ci si chiede perchè aprire un’area sosta camper bisogna riflettere sulla enorme diffusione di questo mezzo. Nei vari blog e siti dedicati ai camperisti si legge una frase ricorrente eletta quasi a simbolo della vita di chi ama questo tipo di vacanza: “La tua casa è dove parcheggi”! Quindi è fondamentale scegliere dove parcheggiare il camper e riconoscere quali sono le aree sosta apposite autorizzate e dove invece è proibito campeggiare. Data la grande diffusione di turisti che amano fare le proprie vacanze in camper, aprire un’area sosta apposita per camper potrebbe rivelarsi un’idea di successo, ma prima è importante conoscere i  regolamenti comunali del territorio di riferimento e fare le scelte migliori in fatto di ubicazione, servizi e apparecchiature moderne e funzionali. Per aprire un’area di sosta camper è importante considerare alcuni aspetti fondamentali come:la scelta del “dove” è il primo passo per capire come aprire un’area sosta camper ed è fondamentale per ottenere dei buoni risultati. Ci sono varie possibilità, ad esempio aprire un’area sosta in prossimità di arterie stradali importanti permette di offrire un servizio a tutti coloro che sono in transito in quell’area geografica mettendo a disposizione servizi che altrimenti sarebbero fuori area e quindi difficilmente raggiungibili durante il tragitto da o vero le zone di villeggiatura. Questo tipo di ubicazione prevede in genere soste brevi di una sola notte o mezza giornata, in quanto vengono soddisfatte le esigenze di viaggiatori che intendono fare per lo più una pausa durante un lungo viaggio; in alternativa si possono scegliere anche aree in prossimità di centri turistici (zone di interesse turistico o paesaggistico) e in tal modo il camperista ha la possibilità di sostare presso l’area per tutto il tempo in cui si ferma nella località di soggiorno. Da considerare che alcune aree sosta camper hanno un’apertura stagionale, specie nel caso di quelle che si trovano in località balneari o comunque frequentate da turisti nella stagione estiva, pertanto tale attività imprenditoriale potrebbe restare aperta solo stagionalmente e permettere così al proprietario di gestire questo lavoro assieme magari a un altro tipo di impiego.

Fonte: articolo Gianni Romano su preserre e dintorni

LA CALABRIA CERCHI UN NUOVO “RINASCIMENTO”

Riceviamo e pubblichiamo:

MONTEPAONE (CZ) –  3 LUGLIO 2018 – «I dati statistici descrivono, senza scrupolo alcuno, la miserabile condizione di cronicità in cui riversa la Calabria.

Migrazione sanitaria, prodotto interno lordo, valori di produttività, economia e lavoro, persino la speranza di vita!! Tutti dati segnalati con segno meno per la nostra Regione.

Dinnanzi a situazioni di tale ampia emergenza e tragedia anche la mera accusa politica appare effimera e semplicistica. Qui risulta necessaria una riflessione sociale, capace di orientare i cittadini Calabresi verso scelte amministrative più acute e lungimiranti che, nel complesso, prescindano da ogni tradizione clientelare.

Con chi lo fate il clientelismo se soldi non ce ne sono più?

Se la speranza di vita è ai minimi storici?

Se bisogna emigrare non solo per lavorare ma anche per curarsi?

Il tormento di ogni Calabrese dovrebbe essere proprio la buia produttività del suo territorio, che, nell’attesa di vedere concludersi un’autostrada, ha perso completamente la sua identità sociale ed economica. Alzare la testa non basta più, sarebbe stato sufficiente dieci o venti anni fa, ma ora non abbiamo più orizzonti d’orgoglio da tutelare.

Bisogna “reinventarsi”, senza annaspare per cercare di rimanere a galla, ma riconsiderando le nostre singolarità ed autenticità territoriali, scommettere su di loro, investire su di loro, prima ancora che lo facciano altri.

La politica in questo circuito di “rinascimento regionale” deve essere complice e non “terza protagonista” di una rivoluzione mentale. Scommettiamo sulle nostre aziende, aiutiamole a crescere, proteggiamo i nostri marchi tutelando sui nostri territori la loro economia, non “spiaggiamo” il nostro patrimonio culturale ed artistico ma rendiamoci orgogliosi di possederlo, cerchiamo di pensare al nostro futuro in una dimensione sociale e non personale, smettendo di vivere sulla scorta di falsi miti e teorie economiche che hanno rovinato la Calabria.

Dobbiamo farla finita di essere ipocriti, mascherando il nostro plateale dissesto, attraverso fotografie di mari incontaminati e montagne lussureggianti.

La vera fotografia della Calabria nel 2018 è raccontata dai dati penosi e non dalle copertine lucenti. Nonostante ciò che ci è stato accollato, nonostante il debito, le infrastrutture insicure e cadenti, i servizi inesistenti, il welfare sconosciuto, la tutela ambientale aggirata, le morti ingiustificate e l’imprenditoria imbrigliata in una laguna stagnante….nonostante tutto ciò la Calabria possiede i requisiti sociali e le competenze strutturali per farcela, basta fidarsi del cambiamento».

Circolo Fratelli d’Italia “Audentes” 

Il 5 maggio è la Giornata Internazionale dell’Ostetrica

In occasione della giornata internazionale dell’ostetrica, le associazioni “Acquamarina” e “Dall’ostetrica” e le ostetriche del territorio, con la partecipazione dell’Ordine delle ostetriche di Catanzaro-Vibo Valentia-Crotone, organizzano un incontro conoscitivo al Parco della Biodiversità di Catanzaro che si terrà  il 5 maggio dalle ore 16.

L’obiettivo è quello di far conoscere alle donne e alla società la figura dell’ostetrica, gli ambiti entro i quali questa figura può fornire assistenza alle donne, ai bambini e alle famiglie e i contesti in cui poterla trovare, oltre la sala parto. Si vogliono fornire alle donne le informazioni e gli strumenti necessari per sentirsi più sicure, protette e tutelate.

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