Che cosa significa essere buoni genitori e buoni educatori oggi? Come affrontare, con competenza e tempestività, le sfide di una società che tende a sopravvalutare gli aspetti materiali della vita senza fornire un supporto ideale alle famiglie? In un momento in cui sembra che il mestiere di genitore sia sempre più difficile, di fronte a fenomeni disorientanti e spaventosi come i disturbi alimentari, il bullismo, la solitudine tecnologica data da videogiochi e telefonini, questo libro fissa i presupposti, non così scontati, di una corretta genitorialità. A questi interrogativi cerca di dare risposta SPAZIOFAMIGLIA 2013, l’iniziativa promossa dall’Associazione SOLIDALES di Montepaone  presieduta da Saverio Candelieri e finalizzata ad approfondire il delicato tema del rapporto genitori-figli con l’ausilio di qualificati  esperti e professionisti. L’incontro inaugurale, che ha registrato un notevole successo di pubblico e al quale hanno preso parte anche il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, il Presidente di Fondazione Calabria Etica, Pasqualino Ruberto, il Capitano della Compagnia dei Carbinieri, Saverio Sica, il luogotenente Giuseppe Di Cello, il Delegato Ispettoriale degli Exallievi di Don Bosco, don Gennaro Comite, numerosi rappresentanti di associazioni e amministratori locali, ha visto la partecipazione di Ezio Aceti che ha relazionato su Educare al positivo in un tempo di crisi. Esperto di psicologia della disabilità, psicologia scolastica, e mediazione in ambito familiare, oltre che autore di molti volumi, Aceti attualmente è consulente psicopedagogico del comune di Milano e di altri comuni lombardi, direttore scientifico di consultori e centri socio-educativi, consulente dell’Unione industriali di Lecco e responsabile scientifico dell’associazione internazionale “Famiglia per un mondo unito”. Non il solito relatore convenzionale, o illuminato, comunque prevedibile; lo stile è tutto suo, particolarissimo, passionale e fine rilevatore delle sensazioni che il pubblico gli restituisce a piene mani, trascinato da questo studioso dell’età evolutiva, che ha suscitato un moto di sana curiosità. Aceti è andato al cuore della questione, non si è limitato a spiegare, non si è addentrato  in meandri probabili di trattazione. Ha detto immediatamente, con la concretezza che sempre contraddistingue il suo relazionarsi, ciò che gli sta a cuore: «I bambini non sono piccoli adulti, sono persone diverse, con sensibilità, spiritualità, cultura e fantasia proprie e come tali vanno riconosciuti, rispettati e amati. Noi non dobbiamo educare, ma scoprire e leggere la novità che portano dentro, con un profondo rispetto per la loro dignità umana. I bambini sono una cosa meravigliosa: ci danno fiducia, firmando con noi una cambiale in bianco». La maternità e la paternità non sono solo eventi biologici, ma espressione di amore, di crescita, di generosità., perché bisogna sempre ricordare che “se l’infanzia di un bambino è stata buia, triste, grigia, spaventata… egli diventa adulto ma dentro di lui il bambino aspetta, murato nel semisonno dell’attesa. Aspetta che l’infanzia sia magica, bella e sana. Bisogna illuminare l’infanzia per far crescere. Il corso, che prevede sei incontri,  ha lo scopo di aiutare a leggere con più attenzione la realtà in cui viviamo con particolare attenzione alla famiglia e alla rete sociale che vi gravita intorno. A detta della coordinatrice del progetto, Rosanna Voci <<Nella globalizzazione che ridisegna quotidianamente la nostra vita, il nostro impegno consiste nel promuovere la consapevolezza, l’attenzione per nuovi stili di vita che emergono: è sempre più nelle azioni e nelle scelte quotidiane che avviene un cambiamento e un miglioramento della nostra vita e di quella degli altri. SpazioFamiglia – percorso per genitori, si rivolge a tutti coloro che intendono approfondire e affrontare seriamente il ruolo diretto o indiretto di educatore, a  quanti partecipano con senso di responsabilità alla vita culturale, sociale e politica del Paese, a chi è alla ricerca di nuovi stimoli, ideali e conoscenze e a quanti si sentono soli di fronte alla grande responsabilità educativa>> L’obiettivo ultimo è anche quello di fare cultura della famiglia, riconoscere valori e dignità ai legami parentali, responsabilizzare i ruoli di genitori e figli, favorirne una comunicazione efficace in modo da innescare una spirale virtuosa che porti beneficio e benessere all’intera comunità. Ogni incontro sarà organizzato in forma di laboratorio, con utilizzo di tecniche di insegnamento finalizzate a favorire le massime partecipazione ed interazione tra i corsisti. Durante gli incontri alle famiglie partecipanti è data l’opportunità di usufruire di un sevizio baby-sitting gratuito presso l’Associazione Solidales. Il dottor Aceti va al cuore della questione, non spiega, non si addentra in meandri probabili di trattazione. Dice immediatamente, con la concretezza che sempre contraddistingue il suo relazionarsi con tutti, ciò che gli sta a cuore:«I bambini non sono piccoli adulti, sono persone diverse, con sensibilità, spiritualità, cultura e fantasia proprie e come tali vanno riconosciuti, rispettati e amati. Noi non dobbiamo educare, ma scoprire e leggere la novità che portano dentro, con un profondo rispetto per la loro dignità umana. I bambini sono una cosa meravigliosa: ci danno fiducia, firmando con noi una cambiale in bianco».La maternità e la paternità non sono solo eventi biologici, ma espressione di amore, di crescita, di generosità., perché bisogna sempre ricordare che “se l’infanzia di un bambino è stata buia, triste, grigia, spaventata… egli diventa adulto ma dentro di lui il bambino aspetta, murato nel semisonno dell’attesa. Aspetta che l’infanzia sia magica, bella e santa. Bisogna illuminare l’infanzia per farlo crescere”.

 INIZIATIVA PROMOSSA DA SOLIDALES

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

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