La statale 106 jonica come non l’avete mai vista,uno sguardo diverso,da un punto di vista privilegiato,questo grazie alle fotografie di Filippo Romano,siciliano di nascita ma milanese di adozione,fotografo ha ripercorso i 405 chilometri della famigerata statale della morte,la 106 con occhi diversi,la strada e i paesaggi che la accompagnano fermati in uno scatto fotografico. Una sensibilità non comune,quella del fotografo Filippo Romano,ai nostri occhi la statale 106 jonica è solo un fiume in piena che irrompe nei tanti centri costieri,creando autentici affluenti e con vie e traverse che spuntano dal nulla creando solo situazioni di autentico pericolo,ma l’arte e la passione di Romano trasformano questo nastro stradale in un veicolo di autentica creatività artistica,monumenti,paesaggi,archeologia industriale,ma anche persone e luoghi che raccontano al fruitore di turno quando è bella la nostra regione ,ma che l’automobilista di turno non riesce a cogliere,allora negli scatti fotografici di Romano,ogni piazzola di sosta si trasforma in un mercatino che vende le merci più disparate,o ancora nei pressi di Crotone ai lati della statale è facile incontrare profughi afgani o di altre nazionalità,persone che fuggono da molte guerre e che transitano nei centri di accoglienza,ma lo scatto fotografico di Romano riesce a carpire questi momenti,in fila indiana a fare la spesa nei negozi della zona,ma è il paesaggio stesso che diventa palcoscenico,basti guardare le foto di fabbriche abbandonate in tutto il suo degrado,un racconto quello di Filippo Romano narrato attraverso le fotografie,improbabili statue di divinità greche,davanti a case ancora in costruzione,addirittura una copia della statua della libertà americana. Questa è la statale 106 jonica per Filippo Romano,una fonte inesauribile di sensazioni mai sopite,ma può uno scatto fotografico fermare il tempo e conservare i ricordi?Sicuramente sì. Le sensazioni che danno queste fotografie guardandole sono autentiche,come autentico è il messaggio di Filippo Romano,l’arte fotografica serve a questo,ricordare,fermare istanti e sensazioni e riuscire a trasmetterle. Una chiave di comunicazione forte,diretta,fatti di immagini che più di altre cose narrano in silenzio ma gridando forte quando è bello il sud,ma quanto spreco è presente,una statale 106 jonica mai messa sicuramente in sicurezza,Romano riesce a fare parlare la statale con una comunicazione fatta di immagini,non sembra neanche la stessa strada, noi,abituati a parlarne sempre in negativo. Una mostra come comunicazione sociale,il senso di abbandono della statale e di alcuni paesi tiene il passo a paesaggi bellissimi fatti di antichi paesi arroccati sulle colline,immersi nella macchia mediterranea,in contrapposizione scheletri di palazzi mai finiti,case con i mattoni da intonacare,salvo poi non vedere qualche chilometro più avanti ville e abitazioni hollyvudiane,questo il tema di una regione dalle molte facce,basti scegliere quale facciata osservare,ma Filippo Romano questo lo sa perfettamente,il suo è un percorso artistico,e la sua fotografia una testimonianza continua di una bellezza antica e millenaria come la Calabria,il suo un racconto di amore e forse anche un pò di rabbia.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

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