Montepaone – post elezioni,tempo di bilanci

E’ tempo di bilanci e di interrogativi in casa PD, dopo il risultato deludente delle ultime politiche. A questo proposito Francesco Carnovale, membro del direttivo del Partito Democratico di Montepaone, ha voluto esprimere la sua personale opinione:
Secondo lei il PD può essere soddisfatto dell’esito di queste elezioni?
In parte si, nonostante si sia sbagliata la campagna elettorale. Il nostro leader è un signore, sotto tutti i punti di vista, ma purtroppo non riesce a farsi capire dalla gente. Ciò spiega la perdita di quattro milioni di voti a livello nazionale. Il partito si è rinnovato moltissimo, con le liste composte dal 40% di donne, quasi tutte poi effettivamente elette, ma non siamo riusciti a far arrivare alla gente i principi del nostro programma. Io mi ritengo però parzialmente soddisfatto in quanto lo zoccolo duro del vecchio PCI, trasferito nel PD, ha tenuto. Sono i nuovi compagni della ex Margherita che, a mio parere, trovano difficoltà nel confermarsi presso il loro elettorato di riferimento.
Altri errori, oltre la difficoltà di farsi comprendere?
E’ stata sbagliata, almeno qui in Calabria, la gestione delle primarie. Io sono stato Presidente di seggio a Montepaone, e ancora mi chiedo come mai candidati che hanno preso molti voti, come ad esempio Arturo Bova o Chiara Macrì, non sono stati poi inseriti nelle liste, mentre nelle stesse liste ci siamo ritrovati gente che non era neppure candidata alle primarie! Così ci manca il voto del territorio, e questa colpa è da attribuire al Commissario o ai dirigenti che gli stanno vicino. Non erano certo coloro che hanno ottenuto buoni risultati alle primarie che dovevano fare un passo indietro, e invece gli è stato chiesto, in nome di logiche di potere interne che devono finire. Doveva essere chi da questo Partito ha già ricevuto tanto a fare un passo indietro, ma non è successo.
In ogni caso, a risultato acquisito, qual è la prospettiva? “Governissimo” o alleanza con Grillo?
Noi cercheremo le alleanze, in genere, sulla base degli otto punti programmatici che la Direzione del Partito, il cui operato ho condiviso appieno, ha formulato. Avrei però inserito altri punti, quale ad esempio l’abolizione dei contributi statali all’editoria: chi compra il giornale già se lo paga, e credo che ci siano altre priorità su cui indirizzare l’intervento pubblico. Avrei inoltre inserito nel programma l’abolizione totale dei finanziamenti statali alla scuola privata: chi manda i propri figli alle scuole private può già permettersi rette cospicue, e non è giusto che usufruisca anche dei soldi pubblici mentre la scuola statale è al collasso.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]