Ancora una vigilia di Natale per la famiglia di Armando Redesco,l’operaio scomparso alla vigilia di Natale nel 2010,ancora una festa al buoi per la famiglia che non si da pace,nessuna notizia utile al suo ritrovamento è  arrivata ,nonostante le forze dell’ordine non abbiamo mai spesso di cercalo con ogni mezzo,neanche l’accorato l’appello lanciato dai famigliari di Armando (Aldo per gli amici) Redesco, operaio catanzarese di 53 anni scomparso il pomeriggio della vigilia di Natale del 2010. Un vero e proprio giallo iniziato sulla spiaggia di Montauro, dove fu ritrovata la Opel parcheggiata in una via laterale, con all’interno il cellulare, il portafoglio ed un biglietto inquietante in cui l’uomo avrebbe lasciato scritto: “Vado a fare l’ultimo bagno in mare della mia vita”. Immediate e vane le ricerche in mare ed a terra, nell’immediatezza dei fatti si alzò anche un elicottero,e un aereo che sorvolarono a lungo la zona interessata,mentre in mare erano due le imbarcazioni della guardia costiera interessate,un continuo appello quello della famiglia per reperire informazioni e notizie tanto che la sua famiglia, composta dai cinque tra fratelli e sorelle, ad un mese dalla scomparsa lanciava dalle pagine del Quotidiano un appello per chi avesse visto Armando dopo che, il pomeriggio del 24, fatti gli auguri di Natale ai colleghi, si allontanò dal posto di lavoro per non fare più ritorno a casa, dove intanto si stavano svolgendo i preparativi per la cena di Natale. «Se qualcuno – diceva la sorella Stella – ha visto mio fratello in quel giorno lo dica, perché Aldo non aveva intenzione di partire o di allontanarsi, l’avrebbe comunicato a noi che siamo una famiglia unita. Suo figlio – continua Stella – si è trasferito a Livigno, dove lavora come cameriere in un noto locale, e ancora oggi non si dà pace chiedendosi come poteva il padre partire con ancora addosso la tuta da meccanico. Mio fratello – aggiunge la sorella Stella – è una persona buona e perbene, vicina alla famiglia e ai suoi affetti, le ricerche fino ad oggi non hanno dato nessun esito, ma noi e i miei nipoti cerchiamo sempre qualche elemento utile al suo ritrovamento e non smetteremo mai di cercare Aldo, ogni giorno, sperando che qualcuno ci dia qualche notizia utile al suo ritrovamento ». Insomma, continua il giallo della scomparsa del meccanico Armando Redesco, visto per l’ultima colta al bar dove era solito fare tappa al termine della giornata. Indossava ancora la tuta da lavoro al momento della scomparsa, al centro di una frenetica ricerca iniziata con la denuncia di scomparsa fatta ai carabinieri della stazione di Gasperina che, competenti per territorio, al comando del maresciallo capo Domenico Misogano avevano subito dato il via alle indagini, con le ricerche nelle fredde acque del mar jonio, insieme agli uomini della Capitaneria di porto, agli ordini del capitano Fabio Serafino, con equipaggi terrestri, in acqua con una motovedetta della capitaneria di Crotone, con l’ausilio di un aereo della sede C.P. di Catania e i carabinieri della compagnia di Soverato, guidati dal capitano Emanuele Leuzzi, i vigili del fuoco di Soverato, i sommozzatori della protezione civile. Furono giornate di ricerca continue e frenetiche, a cui si univano i parenti, la moglie Rita, il fratello Salvatore e la sorella Stella e molti altri amici, ma senza purtroppo alcun esito. La famiglia si era anche rivolta alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, che ha, in campo nazionale, trasmesso il servizio e la foto dello scomparso, la località di Pietragrande di Montauro, la stazione ferroviaria di Montepaone, la città di Catanzaro e la sua abituale sede lavorativa. I famigliari a turno hanno cercato di dare una risposta agli interrogativi ancora aperti sulla scomparsa di un uomo sposato con Rita da dieci anni e dalla quale ha avuto una figlia, mentre altri due erano nati dal precedente matrimonio. Accorato l’appello fatto dalla moglie, dal fratello Salvatore e dalla sorella Stella, mentre la nipote Erminia si chiede ancora cosa può spingere una persona ad allontanarsi da casa la vigilia di Natale.

[box type=”info”] a cura di Gianni Romano[/box]

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