Montauro – il pensiero dei cittadini sul lungomare di località “Calalunga”.

Il costruendo terzo lotto funzionale del lungomare di località Calalunga nel comune di Montauro,appaltato dalla ditta “Baglione Piante srl ”di Lamezia terme,per un importo di 330 mila euro e progettato dall’architetto Saverio Schipani,ha creato pareri discorsi nella cittadinanza. Se da una parte l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pantaleone Procopio vuole continuare un’opera partita da lontano con il naturale completamento del lungomare già in essere,dall’altra parte qualcuno vorrebbe che la località Calalunga”restasse sempre così,ma il turismo avanza velocemente e questo necessita di strutture a supporto per favorire un importante volano di sviluppo sociale ed economico. Per Felice Scalfaro,catanzarese ma residente da sempre in località Calalunga,proprietario di una bella villa proprio davanti alla casa del poeta Achille Curcio”il sindaco Pantaleone Procopio,sta realizzando un’opera certamente importante,speriamo che le curve del tracciato siano solo una componente estetica,e continua Scalfaro non si sia voluto favorire qualcuno,il lavoro dipenda da come viene realizzato,può,continua Scalfaro, migliorare una zona oppure abbruttirla,questa ricorda Scalfaro è una località balneare e residenziale che andrebbe gestita meglio, il discorso tra il volume in caso di feste nei locali adiacenti il lungomare e il sonno dei residenti,le regole ci sono basterebbe solo applicarle.”Per Luciano Masciari,pescatore  di professione e residente proprio nella casa dei pescatori a ridosso del lungomare”è sicuramente un’opera importante,se conciliata continua Masciari con quello che esiste nei dintorni,non si può parlare di turismo se non ci sono tutte le componenti,utili allo sviluppo.”Per Salvatore Narda,residente a ridosso del lungomare e commerciante ittico”il lungomare serve solo se si mette fine alle brutture presenti,dice Narda,non si può assolutamente permettere che una passeggiata a mare così bella venga deturpata da case fatiscenti con giardini non curati e muri pericolanti,se continua Narda,non si mette mano a questo,il lungomare non serve allo scopo per cui si sta realizzando.”Per Fabrizio Messina,ristoratore”il lungomare di località Calalunga come tutte le opere presenti,serve a riqualificare un’area abbandonata da anni,il nuovo lungomare,continua Messina servirà come attrattiva turistica,ma è importante che a corollario di questa ci siano a supporto,valide strutture ricreative e ristorative,e impensabile continua Messina pensare che una famiglia vada a passeggiare sul lungomare,senza che poi non si riesce a consumare un gelato o una pizza per mancanza di adeguate strutture.” Concludiamo la nostra giornata con Nicola Grande,”io sono cresciuto da queste parti e vedo spesso dei miglioramenti che servono continua Grande, per fare crescere finalmente questa zona ferma al palo da anni,importanti lavori come il costruendo lungomare saranno propedeutici per uno sviluppo  lavorativo di tutta la zona.”

 Articolo e foto di Gianni Romano

Santa Caterina dello Jonio – Benvenuti al sud, milanese abbandona il nord per la Calabria

Un emigrazione al contrario,negli anni eravamo abituati a vedere i nostri emigrati partire da caldi e polverosi paesini del sud in cerca di fortuna al nord,ma Christian Dellisanti,chef  milanese creativo mosso da un irrefrenabile bisogno di natura,con la sua famiglia, circa due anni fa,ha deciso di cercare e trovare un  posto in paradiso nel golfo di Squillace a Santa Caterina dello jonio presso l’agriturismo “Gocce d’oro”.”Ho sempre sentito un forte richiamo verso la terra sin da bambino,dice Dellisanti, pur essendo nato nella  zona più cementificata d’Europa e denunciata sin dagli anni ’70 da poeti e cantanti come Celentano, con la famosissima canzone “I ragazzi della via Gluck”.”Subito dopo la nascita del nostro primo figlio,continua Dellisanti io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci è maturata man mano come logica conseguenza. Forti della convinzione che la terra rappresentasse il futuro, continua lo chef Dellisanti abbiamo intrapreso un’esperienza che potesse permetterci di vivere la terra e ciò che ne deriva, per fare di un sogno una realtà! Ed eccoci benvenuti al sud,ma mi fu subito chiaro che il mondo dell’agricoltura in Calabria versasse in condizioni di semi auto-gestione, ad eccezione dei soliti pochi eroi presenti nelle istituzioni,continua Dellisanti che si fanno in quattro per tutti. La cosa mi sconvolse, dato che ovunque si volga lo sguardo in Calabria,si possono ammirare fattorie più o meno grandi disparate in ogni luogo, e di conseguenza mi domandai come una potenza di fuoco così grande, potesse essere abbandonata a se stessa e talvolta inutilizzata. Il turismo di massa, oltre che distruggere l’identità dei luoghi, ne colonizza le abitudini, e ci si ritrova che gli abitanti del luogo si adeguano alle richieste educate della  globalizzazione dei loro clienti, che ordinano in agriturismi calabresi il Brunello, continua Dellisanti credendo che l’Italia sia la Toscana… e trovano finti agriturismo che, per non deludere ignoranti richieste, lo servono ubbidendo, inconsapevoli entrambi di far danno l’uno all’altro!Il patrimonio eno-gastronomico e culinario della regione è vastissimo, e si tratta di eccellenze inimitabili, che inspiegabilmente restano inespresse e snobbate, anzi,continua lo chef Dellisanti quasi relegate ad un’epoca di ignoranza e povertà. I contadini sono stati mortificati nella loro cultura e costretti a indossare l’unica veste di zappatori, che nulla sanno e nulla capiscono. L’appello che faccio a tutti i calabresi, ma soprattutto agli under 30, è di riprendere in  mano, con entusiasmo e volontà, le terre di famiglia abbandonate, che giacciono con centinaia di ulivi da potare sotto il sole, e di dedicarsi con passione alla madre terra.  Noi possiamo rappresentare il Made in Italy in modo eccellente, solo utilizzando e valorizzando quello che abbiamo e nulla più.” L’elenco di eccellenze e primati in Calabria, è sorprendente,conclude lo chef Dellisanti per quantità e poca diffusione:dal fico dottato alla liquirizia, dai cedri al bergamotto, dal peperoncino pluri-premiato alla dolcissima cipolla di tropea, dai salumi tradizionali ai formaggi da pascolo.”

[box type=”bio”] Articolo e foto di Gianni Romano[/box]

Palermiti- si insedia il nuovo sindaco Francesco Aloisi e nomina la giunta

Una grande festa popolare ha suggellato l’insediamento del nuovo sindaco di Palermiti,Francesco Aloisi che ha,nel cortile dell’istituto comprensivo accolto moltissima gente che non ha voluto mancare ad un appuntamento così importante,bandiere tricolori,banda musicale e tanti affezionati che con le loro magliette dedicate alle lista di Aloisi,hanno dato un tocco di colore in più alla bella giornata.Un lungo corteo ha accompagnato il nuovo sindaco fino all’ingresso dell’istituto comprensivo,dove ad attenderlo tra fuochi artificiali si trovavano molte persone.Dopo la lettura della formula di rito,il sindaco Aloisi ha nominato la sua giunta,Roberto Giorla vice sindaco e assessore all’urbanistica,Natale Aloisi presidente del consiglio comunale,Danilo Aiello assessore sport e turismo,Roberto Truglia assessore al commercio e servizi,i consiglieri di maggioranza, capo gruppo Elisa Sestito,Massimo Fulciniti,Pasquale Aloisi,Fiorenzo Sestito,per il gruppo di opposizione Enrico Comi,Domenico Notaro e Domenico Emanuele,mentre Eliano Aiello ha rassegnato le dimissioni per motivi personali,al suo posto entra in consiglio all’opposizione il primo dei non eletti Rocco Loiacono.Presenti alla bella festa tante autorità,il presidente della provincia di Catanzaro Wanda Ferro con il consigliere provinciale Enzo Bruno,i consiglieri regionali Tonino Scalzo e Mario Magno,i sindaci dei comuni di Squillace,Vallefiorita,Girifalco,Montauro,Centrache,Gasperina,Stalettì e di Torre di Ruggiero il presidente regionale di Anapi pesca Renato Alecci,il presidente della comunità montana “Fossa del lupo”Tonino Laugelli,l’amministratore Eugenio Ripepe e molti  altri amministratori del comprensorio,un caldo sole ha fatto da degna cornice alla bella cerimonia,nel corso del suo insediamento il sindaco Francesco Aloisi ha ringraziato tutti quelli che hanno reso possibile questa vittoria,i suoi tanti elettori e il suo legale di fiducia avvocato Giuseppe Pitaro che ha avuto il merito di proporre ricorsi risultati poi vincenti,fino al consiglio di stato in Roma sezione V°,un iter alquanto travagliato,ma come ha ribadito il sindaco Aloisi”,lasciamo tutto  alle spalle ,da oggi sarò il sindaco di tutti e lavorerò per il bene di tutto il paese di Palermiti.”

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Torre di Ruggiero – riunione del consorzio Giubileo Calabria

Si sono riuniti nell’antico palazzo Martelli,nel centro storico di Torre di Ruggiero, i sindaci dei comuni aderenti al consorzio del Giubileo 2000, Conflenti, Cerchiara di Calabria,Seminara,Serra San Bruno,Vallelonga, Dipignano, Feroleto, Gimigliano, Magisano, Pentone, San Luca e Torre di Ruggiero, si  passa dunque alla riscoperta dei luoghi dove sono allocati i santuari Mariani in Calabria con l’unica basilica presente,quella di Seminara della “Madonna dei poveri”con all’interno una statua lignea datata anno1100,un incontro operativo che ha permesso ai presenti di firmare il protocollo di intesa, un vero accordo quadro di programma per riprendere un cammino interrotto dieci anni fa,rilanciando allo scopo bellezze intatte come quelle presenti nei borghi dove insistono questi santuari,il pellegrinaggio religioso non conosce stagionalità,anzi è quello che serve per promuovere un autentico volano di sviluppo dell’intero entroterra calabrese,paesi che non sono interessati al turismo di massa , quello balneare, ma che invece proprio per quello possono proporre oltre che ai pellegrini,un intero pacchetto culturale, con all’interno i saperi e i sapori di un territorio. Del resto,gli amministratori presenti sono uniti oltre che al fatto di avere nei loro comuni un santuario Mariano,anche la volontà e lo stimolo giusto per proporre prima e realizzare dopo significative iniziative come quelle di oggi,”il nostro,esordisce il sindaco di Torre di Ruggiero Giuseppe Pitaro,non è certo un pennacchio,ma è invece lo strumento importante e ricco di contenuti per valorizzare, continua Pitaro,intere aree,cercando di contrastare lo spopolamento,per una disaffezione generale della politica,molto importante continua Pitaro è il connubio tra religione e turismo,oggi,conclude il sindaco Pitaro è importante per questo fare rete.” Dello stesso tenore l’intervento del sindaco di Conflenti e presidente del consorzio,Giovanni Paola”un appuntamento importante,quello di oggi,queste le parole di Paola,situazioni che racchiudono importanti realtà,per una Calabria in crescita innovativa,questo è il peso contrattuale dei nostri piccoli centri,l’unicità continua Paola dei santuari Mariani per un accordo di programma che prevede di raggiungere grandi risultati,un progetto di viaggiatori per i santuari itineranti Mariani che servirà per fare uscire,conclude Paola dall’isolamento i nostri centri.” Di particolare interesse ai lavori in aula gli interventi dei sindaci presenti,proposte e idee da mettere subito in campo,quello del turismo religioso è sicuramente un progetto vincente,tenendo presente che si punta all’attivazione di un complesso di progettazioni per ottenere dagli organismi preposti i finanziamenti messi a disposizione dai bandi della comunità europea.

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Davoli – intervista al cappellano della Costa Concordia,don Raffaele Malena

Incontriamo il cappellano della Costa Concordia,don Raffaele Malena nella sua bella villa a Davoli marina,dove lui nativo di Cirò (KR) passa qualche periodo dell’anno,nella quiete della sua abitazione,al centro del grande giardino,circondato da grandi palme una statua di Cristo alta sei metri avvolge tutto e tutti con la braccia aperte,molto disponibile al dialogo,don Raffaele Maletta con occhi attenti e capelli bianchi,”chi va per mare naviga,chi va per terra giudica,la fede esordisce don Raffaele è un dono da condividere,sono imbarcato da venti anni sulle navi da crociera e il mio prossimo imbarco a giugno sarà sulla Costa Fascinosa con partenza da Venezia una grande nave da crociera,continua don Raffaele che può ospitare cinquemila persone,una vera città galleggiante”,ma il ricordo corre verso la Costa Concordia,attimi di panico appena urtato lo scoglio,la grande nave fa un giro su se stessa e si adagia sul fianco,come un gigante ferito tutti corrono al buio,chi inciampa,chi cerca una mano amica,tutti gridano e  corrono verso il ponte numero quattro dove sono allocate le ventisei scialuppe di salvataggio,tutti,tranne uno che invece corre incontro a questa grande marea di persone,un viaggio al contrario come risalire la corrente di un fiume in piena,perché don Raffaele è il cappellano della nave e sente che c’è bisogno di lui,”moriremo tutti”gridano in coro al buio mentre l’acqua saliva,don Raffaele arriva fino alla sua cappella apre il tabernacolo e fissando Gesù Bambino chi chiede”Gesù bambino me lo fai un miracolo?”Non li fare morire”. Prega don Raffaele Maletta,prega per i suoi fedeli,lui che non ha certo una parrocchia sua ma ha una nave con migliaia di anime che ogni settimana cambiano,lui è un punto di riferimento e come tale,deve fare il suo compito,ma è solo,il parroco della nave è soprattutto il parroco dell’equipaggio,lui conosce i nomi e i volti di queste persone,finita la preghiera don Raffaele Maletta inizia concretamente a  mettere mano per salvare più persone possibili,lui e l’equipaggio addetto alle scialuppe,e proprio per loro don Raffaele  parla dicendo che sono stati bravi e capaci nonostante,l’inclinazione della nave fosse tanta,anzi ricorda don Raffaele Maletta sulle ventisei scialuppe in dotazione,l’equipaggio è riuscito anche se con notevole difficoltà a metterne in mare ventitre,salvando così migliaia di passeggeri,ma all’improvviso i suoi occhi si illuminano,al ricordo di quando hanno salvato una bambina e lui la prese in braccio stringendola forte”coraggio,coraggio”queste le sue parole arriva la mamma della bambina e a lei don Raffaele la consegna ,ma l’attenzione di don Raffaele si sposta verso dei disabili,mettono anche se con qualche difficoltà anche loro in salvo sulle scialuppe,ma è la paura,il panico e il buio quello che comandano,difficile restare lucidi ed altruisti in questi casi,quello che don Raffaele Malena invece ricorda è il dolore che ha nel cuore,ma il pensiero va anche agli abitanti dell’isola del Giglio,impagabili,disponibili e pronti nel soccorso,il porto era pieno di ambulanze con i lampeggianti che avevano riempito di blu il buio della notte,ma loro gli abitanti dell’isola erano lì per portare solidarietà,un pasto caldo e una coperta per fronteggiare il freddo della notte,questo per don Raffaele è un ricordo indelebile,ma il suo ricordo più forte è per Gesù Bambino”abbiamo salvato più di quattromila persone,il miracolo Gesù Bambino me l’ha proprio fatto,conclude don Raffaele Malena.” Finisce il lungo pomeriggio a Davoli marina con don Raffaele Malena,ci accompagna fino al cancello con una promessa,ci vedremo per un caffè al  suo prossimo  rientro.

[box type=”bio”] Articolo e foto di Gianni Romano[/box]

Montauro “la casa di Achille Curcio,non si tocca”

Ha creato allarmismo,e non poteva essere altrimenti,la possibilità che la casa del poeta Achille Curcio adagiata davanti al mare jonio in località “Calalunga”del comune di Montauro potesse essere abbattuta a seguito di lavori necessari per la realizzazione del terzo lotto funzionale del lungomare di Calalunga. Una casa costruita nel lontano 1966,pochi assi in legno poi passati con la calce,anni lontani da quello che è il turismo di oggi,mega alberghi,villaggi stellati,suite griffate,ma la casa del poeta Achille Curcio è soprattutto la casa della memoria di una località ricca di sensazioni mai sopite come quella di località Calalunga di Montauro.

Ma su questa paventata ipotesi,scende in campo il sindaco  di Montauro Pantaleone Procopio che dichiara che la casa di Achille Curcio,ma non solo la sua,non saranno oggetto di demolizioni totali o parziali,”Del resto basta recarsi all’ufficio comunale di Montauro centro storico,queste le parole del sindaco Pantaleone Procopio per avere contezza di questo,il progetto ed il suo elaborato parlano chiaro,il tracciato,continua il sindaco Pantaleone Procopio non interessa la casa di Curcio,anche perché,continua il sindaco Pantaleone Procopio,non abbiamo mai avviato un procedimento in tale termine,non vedo come senza di questo importante strumento,si possa parlare di  demolire o modificare in parte,senza che si attivino allo stesso tempo importanti strumenti urbanistici,e poi continua il sindaco Pantaleone Procopio,il progetto del terzo lotto del lungomare non prevede espropri,l’opera è il naturale prolungamento di altri due lotti esistenti,creando così una naturale continuità armonica perfettamente inserita in un contesto paesaggistico di assoluto pregio,mi spiace pensare,conclude il sindaco di Montauro Pantaleone Procopio,che si possa strumentalizzare cose che non risultano poi veritiere.”

Anche il progettista architetto Saverio Schipani ribadisce questo concetto,”L’area cantierata delimitata dal nastro rosso,dice Schipani è logicamente più grande del tracciato,ma questo serve alle maestranze per potere lavorare in totale sicurezza,il tracciato continua l’architetto Saverio Schipani è del tipo Badimetrico,ossia che tutte le aree interessate al costruendo lungomare sono sotto il livello del demanio marittimo e comunale,senza continua il tecnico Saverio Schipani,interessare aree private non ricorrendo ad espropri,questo conclude l’architetto Saverio Schipani è stato voluto proprio per non toccare proprietà private e qualificando di fatto aree di pertinenza demaniale.”

Articolo di Gianni Romano

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