Stalettì – Don Roberto e il Beato Lentini

Un legame davvero profondo è nato tra don Roberto Corapi parroco di Stalettì, sacerdote da 13 anni, dottore in Sacra Teologia Pastorale, impegnato nella pastorale la sua a 360 gradi,studioso del beato Lentini di Lauria,con la Basilicata,terra benedetta da Dio, precisamente con la città di Lauria in provincia di Potenza, dove don Roberto si reca più volte per approfondire i suoi studi e in modo particolare , studiare più a fondo la figura di questo Sacerdote, Beato nella chiesa di Dio.Abbiamo chiesto a Don Roberto Corapi, come e quando è nato l’amore per questo Beato?Fin da seminarista , quando sentivo proprio il mio Vescovo Mons. Antonio Cantisani , ora Arcivescovo Emerito, parlare del Beato .Il suo volto quando parlava del Beato Domenico si  illuminava. Essendo di Lauria , Mons. Cantisani , raccontava con gioia , a noi seminaristi la vita di questo Sacerdote zelante .Poi la decisione di andare anche io a trovare il Beato, ancora non era stato proclamato Beato. Don Roberto , noi sappiamo che lei ha partecipato alla sua Beatificazione , ci racconta l’emozione ?Si , siamo andati con il seminario di  Catanzaro quella data non la dimenticherò mai. Era il 12 Ottobre del 1997, io ero in Piazza San Pietro a Roma. Che emozione grande per me , chi avrebbe saputo che dovevo scrivere del Beato Domenico. Da non credere , tanti pellegrini , in modo particolare dalla Basilicata . Noi tutti in piazza , e Mons. Cantisani sopra sul sagrato con Papa Giovanni Paolo II oggi Santo. Quel Papa che ha Beatificato il Lentini, oggi santo, che meraviglia. Il Signore è grande. Noi dobbiamo stare sempre con lui e faremo cose grandi, e per il bene della chiesa, che amo di amore viscerale e servo con gioia e tanto entusiasmo. Quante opere che fa il Signore a noi,  e sono tante . Devo dire che da quel giorno ho pregato sempre il Lentini e ho voluto conoscere piu da vicino la sua vita. Mi interessava come fosse la vita di un Santo, e per di piu Sacerdote. Cosi si è tuffato nello studio del beato. Il 12 Ottobre 2010, a Roma proprio a 13 anni da quel giorno  della sua Beatificazione , alla Pontificia Università Lateranense , ho discusso la tesi di dottorato  su “Domenico Lentini Evangelizzatore del sud Italia”  e poi nel 2011 ho pubblicato un libro. Quanta grazia di Dio. Non finisco mai di ringraziarlo , è Lui che guida la storia . Don Roberto quel libro in questi giorni lo ha donato al Vescovo di Ascoli Piceno? Si perché come ogni anno, io e Mons. Cantisani andiamo a Lauria per la festa del Beato Lentini, e quest’anno Mons. D’Ercole ha presieduto l’Eucaristia. È stata un’altra bella e forte emozione. Mons. D’Ercole è una bella persona. Un Vescovo tra la gente. Lui emozionato mi ha ringraziato molto per questo dono, augurandomi ogni bene nel mio lavoro pastorale .Imita il Lentini, infine mi disse, salutandomi con questo augurio che possa camminare seguendo il suo esempio. Ora vi chiedo io di pregare il buon Dio per intercessione del Beato Lentini per ottenere grazie di ogni genere. Pregate e fatelo pregare. Cosi ci ha salutato don Roberto Corapi, con un’altra raccomandazione che è quella di pregare di più, affinchè  il Signore mandi a quella Diocesi di Tursi-Lagonegro che è sede vacante , per il trasferimento nel Luglio scorso di Mons. Nolè , promosso alla sede episcopale di Cosenza – Bisignano, mandi un Vescovo Santo , zelante e Pastore, un Vescovo secondo il cuore di Dio.

                                                                                                                                            Gianni Romano

COMUNICATO STAMPA Le classi V della scuola primaria di Montepaone lido protagoniste dei laboratori con l’artista Giuseppe Stillo

I bambini delle classi V della scuola primaria di Montepaone lido hanno visitato nei giorni scorsi la casa d’arte Visioni Mediterranee per partecipare al laboratorio curato dalla prof.ssa Lara Caccia e dall’artista Giuseppe Stillo. L’artista, autore di una particolarissima installazione ambientale, creata ad hoc per il sito di Montepaone, dal titolo “Visioni mediterranee”, ha introdotto i bambini al significato dei “thauma scopi” da lui creati e posti sulla terrazza panoramica della casa. Si tratta di una serie di “thaumascopi” (da “thaumazein” – meraviglia, stupore), che hanno l’intento di destare negli osservatori la “meraviglia” di una visione sempre nuova, in cui l’immagine si scompone e si ricompone, acquista luci e significati cangianti, interferendo con il paesaggio incantato della casa d’arte. Particolarmente significativa, poi, la serie “contaminazioni”, in cui la visione “mediterranea” viene a contaminarsi con le immagini di tre diverse “invasioni” provenienti proprio da quel mare: gli antichi greci, i saraceni, gli immigrati del nostro tempo. Tre diverse contaminazioni culturali, che hanno segnato in maniera comunque indelebile e positiva la storia del nostro territorio, nella sua più propria vocazione “mediterranea”. Ai bambini, accompagnati e seguiti dalle loro maestre di classe, è stato poi proposto di costruire e immaginare un loro personale “caleidoscopio” utilizzando materiali preparati per l’occasione, che ognuno di loro ha potuto configurare in maniera personalizzata. Grande l’entusiasmo e la meraviglia, così come attenta e partecipe è stata l’attenzione nei momenti più delicati del laboratorio. Una giornata di scuola veramente diversa, creativa, fatta di colori, di sole e di azzurro.

Stalettì incontro per discutere della sicurezza statale 106 jonica

Si torna a parlare della statale della morte,la famigerata 106 jonica un lungo nastro di asfalto che costeggia l’intera regione,un fiume in piena,impetuoso che è spesso teatro di incidenti mortali,una strada mai messa veramente in sicurezza,e in questa ottica si terrà il 19 pv. A Stalettì,un incontro per discutere sul tema alla presenza del sindaco Concetta Stanizzi di autorità civili e militari,e di esperti del settore come  la società Athena Consulenza e Servizi che ha organizzato l’incontro InFormAzione Stradale con il patrocinio del Comune. Oltre le autorità civili e militari, parteciperanno numerosi operatori del settore, amministratori pubblici, responsabili degli organi della polizie nazionale e locale. Nel corso degli interventi saranno trattati diversi aspetti, come l’incidentalità stradale e l’approfondimento delle sue cause per prevenirla; i sistemi di rilevamento della velocità con i relativi aspetti tecnici, operativi e normativi; il coordinamento dei servizi di controllo del territorio; i sistemi di controllo in relazione alla proprietà degli strumenti, alle attività sussidiarie e agli aspetti giuridici. “Con grande orgoglio l’organizzazione del convegno è riuscita ad assicurarsi  la presenza di due prestigiosi studiosi della materia: il sostituto commissario e segretario regionale per il Lazio del sindacato di Polizia, Tiziano Canu e il direttore amministrativo presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti Fabio Di Mita“, si legge in una nota diffusa da Athena.Il programma del convegno prevede i saluti di rito del sindaco di Stalettì Concetta Stanizzi, la prima parte dei lavori sarà aperta dalla relazione del dott. Canu, grande esperto di sicurezza stradale, sostituto commissario della polizia stradale di Latina , che terrà una relazione sul tema “Sistemi di rilevamento della velocità: aspetti tecnici, operativi e normativi, coordinamento dei servizi di controllo del territorio”; seguirà l’intervento del direttore amministrativo presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Di Mita, che interverrà su “Proprietà degli strumenti, attività sussidiarie e aspetti giuridici”; una breve pausa servirà a introdurre la relazione del comandante della sezione di polizia stradale di Catanzaro Rosamaria Parise, che tratterà “Incidentalità Stradale: Conoscere le cause per prevenirle”. Sarà illustrato un progetto preliminare per la messa in sicurezza e il monitoraggio del tratto della ss 106 che attraversa il Comune di Stalettì. Una proposta da portare all’evidenza pubblica non solo come sistema di controllo della velocità stradale, ma di monitoraggio di una serie di attività, grazie a tecnologie innovative e alla collaborazione con le forze dell’ordine.

                                                                                                                                  Gianni Romano

 

COMUNICATO STAMPA GIORNATA DI STUDI SUL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO DI MONTEPAONE

 

Il patrimoniostorico artistico della chiesa Matrice di Maria SS. Immacolata” è il titolo dell’importante giornata di studi che vedrà relazionare, nella giornata del 3 marzo, a Montepaone, alcuni studiosi in merito alle problematiche artistiche e alla conoscenza, ad oggi non ancora esaustiva, dell’importante patrimonio culturale di Montepaone in un arco di tempo ascrivibile tra i secoli XVI e XIX.

Tre gli ambiti di studio intorno ai quali s’incentreranno le relazioni degli architetti: Mario Panarello (Centro Studi sulla Cultura artistica dell’Italia Meridionale “Giovanni Previtali), Dario Puntieri (Dottore di ricerca Università Federico II di Napoli) e Oreste Sergi Pirrò, (Dottore di ricerca Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria) tutte improntate sul tema delle opere d’arte, della suppellettile liturgica e dello spazio sacro ad esse connesso. Gli interventi metteranno in evidenza figure di architetti, artisti e artefici che nei secoli hanno operato nella progettazione, costruzione e abbellimento dell’antico edificio sacro montepaonese, ricostruito, all’indomani del terremoto del 1783, su progetto del Regio Ingegnere Vito De Luca e realizzato grazie all’impegno di quattro nobili del tempo, il “Dottor Fisico” D. Francesco Saverio Rossi, il “Dottor Fisico” D. Saverio Ranieri, il “Dottor Fisico” D. Brunone Pirrò e il Magnifico Giuseppe Pirrò che nel 1793, eletti “in pubblico parlamento”, si fecero garanti, in nome proprio e con i loro beni personali, davanti al popolo e al sindaco D. Antonio Pelaggi, di ricevere la somma stanziata dalla Cassa Sacra e di assicurare il lecito utilizzo dei fondi e l’esecuzione a regola d’arte dei lavori.Il convegno metterà in luce i molteplici aspetti dell’espressione figurativa e architettonica in uno stretto connubio tra arte, architettura, definizione degli spazi, liturgia e ornamento, consolidati all’indomani della consacrazione avvenuta nel 1846 per mano di mons. Concezio Pasquini, vescovo di Squillace pro tempore. Sarà evidenziato e analizzato il sottile rapporto tra immagine, decorazione, culto e spazio prima e dopo la ricostruzione settecentesca, argomento sviluppato negli studi di Mario Panarello che approfondirà i “Risvolti artistici a Montepaone tra XVI e XVIII secolo”, in quelli di Dario Puntieri che analizzerà gli “Sviluppi e modelli architettonici tardo settecenteschi nella facciata della chiesa Matrice di Montepaone”, ed infine in quelli di Oreste Sergi Pirrò che esaminerà il rapporto tra “contenitore” e “contenuto” in un excursus storico su “Montepaone tra arte e fede: la chiesa Matrice e i suoi arredi liturgici”.La giornata di studio, all’interno di questo quadro culturale e alla luce di una rinnovata attenzione sui beni culturali ecclesiastici, porrà l’accento non solo sul ruolo, più o meno determinante, in quest’ampio arco temporale, di molti artisti attivi nel mezzogiorno d’Italia e, in particolare, nell’antica Diocesi di Squillace e nei territori della Diocesi “nullius” della Certosa di S. Stefano di Serra S. Bruno, ma anche di committenti o “illuminati” personaggi storici montepaonesi, come Mons. Francesco Antonio Spadea  vescovo di Aquino e Pontecorvo (1742- 1751) che, per volontà testamentaria, donò alla Matrice dell’Immacolata un calice in argento, tre pianete, un piviale e un parato di  sette reliquiari lignei settecenteschi.Tutto ciò sarà esposto nella piccola mostra allestita all’interno della chiesa Matrice dell’Immacolata che nella sessione mattutina sarà visitata dagli studenti dell’Istituto comprensivo Statale “Mario Squillace” guidati dall’associazione locale “L’Occhio del Pavone”.L’importante evento culturale, realizzato con la direzione scientifica del prof. Saverio Candelieri e moderato dalla giornalista Rossella Paone, è stato promosso ed organizzato dall’ Associazione “Solidales” di Montepaone e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Catanzaro in collaborazione con “L’occhio del Pavone” di Montepaone ed il patrocinio dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, il Comune di Montepaone, la Parrocchia di Maria SS. Immacolata e l’Istituto Comprensivo Statale “Mario Squillace” di Montepaone.Le conclusioni dei lavori saranno affidate a Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra.

 

 

 

 

Soverato – Ospedale,tensioni allo sportello accettazione

 E’ successo ancora. Tensione e nervi a fior di pelle nella sala accettazioni e prenotazioni dell’ospedale di via Cardona a Soverato,un nuovo programma ai computer sta facendo sicuramente rallentare le operazioni che l’impiegato di turno,nei quattro sportelli presenti deve necessariamente  impostare per registrare le ricette e prenotare le visite specialistiche,ma forse una attesa più lunga del solito faceva  scattare una vibrata protesta verbale, tra una persona e una dipendente dell’ospedale intenta al suo lavoro giornaliero,parole sempre più forti che diventavano grida ,tra la confusione generale,meno male che è presente in questa sala di attesa , un vetro che divide il pubblico dai dipendenti,questo ha impedito che l’aggressione diventasse anche fisica,ma non ha impedito che  la donna impiegata nel suo  svolgimento lavorativo, accusasse un malore,tanto da indurre il personale presente a fare ricorso  per la donna,al reparto di pronto soccorso situato all’ingresso dell’ospedale. Dopo le visite del caso alla donna venivano dati dei giorni di guarigione causati dallo stress emotivo. Non è la prima volta che in questo reparto di accettazione e prenotazioni avvengono simili aggressioni,questo crea un continuo stress al personale presente che, non riesce così a dare una risposta immediata alle problematiche delle centinaia di persone che afferiscono giornalmente per prenotare una visita specialistica,queste tensioni presenti prima in gran numero al reparto di pronto soccorso sono state superate grazie alla presenza  della guardia giurata  che disciplina gli accessi e cerca di contenere lo sfogo di utenti che  nonostante la presenze del triage con codici di accesso,non intendono attendere il loro turno,ma non all’ufficio accettazioni,anche in questo delicato  punto di incontro tra utenza e uffici per le prenotazioni ,servirebbe una guardia giurata che tuteli il lavoro dei dipendenti ospedalieri.

                                                                                                                                 Gianni Romano

Montepaone la replica del sindaco Mario Migliarese.

“Una incomprensibile ritualità,con queste parole esordisce il gruppo di maggioranza in seno al consiglio comunale e lo fa il sindaco Mario Migliarese, ancora una volta, infatti, dobbiamo constatare che il gruppo di minoranza “Impegno e solidarietà” preferisce esercitare le proprie prerogative istituzionali attraverso le pagine dei giornali piuttosto che usando gli strumenti messi a disposizione dai regolamenti. “Una vera e propria attrazione fatale per la- notizia-,continua Migliarese,dalla quale non si riesce a sfuggire nemmeno quando non si ha nulla in mano. E così, dalla lettura dei mezzi di informazione, l’Amministrazione Comunale è venuta a conoscenza di alcuni interrogativi posti dall’opposizione in merito alla bollettazione dei consumi idrici.” E’ appena il caso di evidenziare che,continua Migliarese, i consiglieri di “I.s.” si sono svegliati con quasi due mesi di ritardo rispetto alla consegna delle bollette ai cittadini.” In questo lungo periodo nessuna interrogazione o richiesta di chiarimenti è stata protocollata dal Gruppo di opposizione presso gli uffici comunali.  “Nel merito delle questioni apprese dagli organi di informazione preme sottolineare che il Comune di Montepaone,continua il sindaco Miliarese, non richiede il pagamento dei consumi idrici in base a criteri presuntivi. “ Nei rari casi in cui ci si affida ai consumi presunti la motivazione va individuata nella prolungata assenza di alcuni proprietari di immobili, residenti in altri comuni e che non hanno posto il contatore all’esterno del fabbricato in apposita nicchia ispezionabile in modo da procedere alle letture anche in assenza del cittadino, così come previsto dal regolamento comunale. “Gli uffici del Comune da sempre incentivano l’auto lettura. Negli ultimi due mesi ,continua Migliarese,l’ufficio Tributi dell’ente è stato a disposizione dei cittadini per rettificare eventuali letture erronee. Su oltre cinquemila contatori installati sono pervenute meno di cinquanta richieste di correzioni.” Inoltre, mentre i consiglieri di minoranza si attardano con interrogativi formulati ad uso e consumo della stampa,continua Migliarese, l’Amministrazione Migliarese è da tempo al lavoro per cercare di recuperare quanto negli anni passati non è stato fatto sul fronte della lotta all’evasione. “d esempio è allo studio la fattibilità di un progetto finalizzato ad installare dei contatori che consentono la tele lettura. “Come tutti i cittadini che si sono recati in Comune hanno potuto constatare personalmente,conclude il sindaco Mario Migliarese, ribadiamo la totale disponibilità degli uffici e degli amministratori a fornire le risposte dovute.”

                                                                                                                                                       Gianni Romano

Soverato ex allievi salesiani,cambia il direttivo.

Spiritualità salesiana, forte senso di appartenenza e sano entusiasmo associativo. Con queste premesse si è rinnovato il Consiglio dell’Unione Ex-Allievi don Bosco di Soverato, domenica 7 febbraio. Tutto si è svolto nel tradizionale incontro mensile che l’Unione tiene nella splendida cornice dell’Istituto salesiano, ogni prima domenica del mese. La giornata si è aperta con la santa Messa, celebrata da don Antonio Tolotta, preside della Scuola e delegato per gli Ex-Allievi. Don Antonio ha incentrato la sua omelia sul brano del vangelo di Luca, nel quale Cristo chiama a Sé Simon Pietro, facendolo «pescatore di uomini», evidenziando come tutti siamo chiamati ad esserlo, allo stesso modo dei discepoli, ma anche ad essere “pescati”, cioè coloro che aprono il proprio cuore a Gesù per farlo entrare nella propria vita. Alla fine della celebrazione, dopo uno scambio di saluti, nel salone “don Pilla” si è tenuta l’assemblea, aperta dall’intervento del direttore dell’Opera salesiana di Soverato, don Gino Martucci, il quale ha voluto sottolineare la grande importanza che gli Ex-Allievi rivestono nella Congregazione salesiana, spronando tutti ad un continuo rinnovamento, attraverso le numerose iniziative che l’Unione è chiamata a organizzare e promuovere. Don Gino, per definire meglio il ruolo degli Ex-Allievi, ha citato don Albera: «Gli Ex-Allievi sono il più bello e vero monumento di don Bosco». Il presidente uscente, Saverio Candelieri, ha preso la parola per un bilancio dei suoi quattro anni alla guida dell’associazione, elencando tutte le attività svolte ed esprimendo la sua soddisfazione per gli sforzi profusi al servizio di don Bosco. Il prof. Candelieri ha frequentato il Liceo Classico dell’Istituto salesiano dal 1992 al 1997, per poi ritornarci da insegnante di Lettere nel 2002, e dal 2012 al 2015 ha ricoperto l’incarico di preside. Ha lasciato l’incarico di presidente dell’Unione Ex-Allievi per la scadenza naturale del mandato quadriennale, passando il testimone al nuovo presidente eletto, Francesco Cuteri. Insieme a lui, compongono il nuovo consiglio cinque consiglieri, di cui tre giovani Ex-Allievi, Fabrizia Caridi, Domenico Cirillo e Maria Caterina Procopio e due “senior”, Giuseppe Condò, Ivan Gallucci e Pasquale Gallelli. Compito del nuovo direttivo sarà quello di proseguire il già ottimo lavoro svolto negli scorsi anni, puntando a rafforzare maggiormente lo spirito associativo tramite iniziative ad ampio raggio, a tenere viva l’identità e la spiritualità salesiana e a collaborare nel mantenimento della “memoria storica” dell’Opera Salesiana di Soverato, che ha educato, secondo il carisma di don Bosco, intere generazioni. Il nuovo Consiglio ha ritenuto prioritario, da subito, puntare sulla visibilità e sulla comunicazione dell’associazione. In questa direzione, il primo passo compiuto è stata la creazione della pagina Facebook “Unione Ex-Allievi don Bosco Soverato” (http://www.facebook.com/exallievidonboscosoverato) attraverso la quale tutti potranno seguire l’attività associativa, inviare contributi, restare sempre aggiornati sugli eventi dell’Unione e continuare ad avere un legame, anche “social”, con il proprio “Padre, Maestro ed Amico”: don Bosco.

                                                                                                                                                 Gianni Romano

Davoli – tolleranza zero contro i trasgressori

Tolleranza zero contro i trasgressori,le amministrazioni comunali stanno facendo molto in tema di raccolta e smaltimento dei rifiuti,il porta a porta,la raccolta differenziata però tutto questo impegno rischia qualche volta di essere vanificato da comportamenti non idonei al reale conseguimento di risultati ed in questo ambito,con un’ordinanza del sindaco Giuseppe Papaleo, il Comune di Davoli ha previsto le sanzioni per chi trasgredisce alle regole sulla raccolta differenziata: da un minimo di 25 euro ad un massimo da 500 euro. “Sono queste le sanzioni che abbiamo previsto per chi in modo inopportuno conferisce i rifiuti della raccolta differenziata,queste le parole del sindaco Giuseppe Papaleo,ed ancora, se si tratta di violazioni ascrivibile ai titolari di imprese, ai lavoratori autonomi ed ai responsabili di Enti che abbandonano o depositano in modo incontrollato i rifiuti o li immettono nelle acque superficiali o sotterranee, la violazione,continua Papaleo, sarà  punita con la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno o con l’ammenda da € 2.600,00 a € 26.000,00 se si tratta di rifiuti non pericolosi e con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da € 2.600,00 a € 26.000,00 conclude il sindaco di Davoli Giuseppe Papaleo,se si tratta di rifiuti pericolosi.”

                                                                                                                                        Gianni Romano

Montepaone la morte di Giuliana Panucci,gli atti e la denuncia alla procura della Repubblica di Catanzaro

Depositata presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, la denuncia avente ad oggetto la colpa medica dei sanitari che hanno avuto in cura Giuliana Panucci,morta precocemente nel 2014. II medico legale ha accertato che gli errori in procedendo sono stati numerosi ed hanno provocato un ritardo diagnostico tale da compromettere la sopravvivenza alla neoplasia che se diagnosticata in tempo avrebbe potuto garantirle almeno cinque  anni in più di vita dignitosa, evitandole l’atroce agonia che in pochi mesi l’ha condotta alla prematura morte. La denuncia è stata depositata perché Giuliana Panucci e’ il simbolo della mala sanità calabrese. Errori eclatanti e vistosi sono riscontrabili in tutto il suo percorso clinico. Una costellazione di errori che si ravvisano già dalla prima visita ambulatoriale. Non solo in punto di erronea e ritardata diagnosi ma anche in riferimento alla esecuzione di ben due interventi. Un percorso ospedaliero che lascia perplessi. Un enorme senso di frustrazione ed impotenza. Giuliana inizia ad indagare sui motivi del suo malessere ad agosto 2013 e, nonostante tutte le analisi, i ricoveri, le terapie farmacologiche prescritte, i sue interventi tesi ad avere un riscontro istopatologico,ma solo il 5.5.2014 ha conosciuto la nefasta diagnosi di carcinoma bronchiolo alveolare! Ma era ormai troppo tardi per qualsiasi scelta. A Giuliana non è stato dato modo di scegliere nulla! Ha dato piena fiducia ai sanitari che l’hanno avuta in cura e loro l’hanno messa sul binario più corto e doloroso sulla via della morte.  Le visite ambulatoriali sono state effettuate in due  differenti ospedali fino al suo ricovero,e  fino alle sue dimissioni senza una diagnosi,poi altri errori al vaglio degli inquirenti che stanno tracciando una serie di ipotesi e di possibili incriminazioni. Giuliana Panucci era bella,solare,giovane e piena di vita,amava tanto il mare e a Montepaone lido tutti la conoscevano come la Sirenetta dello jonio,iniziava a prendere il sole ad aprile per continuare sino a novembre inoltrato,una abbronzatura perenne la sua,sempre disponibile e sorridente,anche nel caso di questa sua improvvisa malattia,una morte prematura e inaccettabile,sui social sono tante le testimonianze di affetto e di vicinanza alla sua famiglia,una serie di iniziative e presto un gruppo di amici dedicherà una stele accanto al parco giochi e davanti l’azzurro del mare jonio che Giuliana tanto amava,una stele con inciso Giuliana la sirenette del mare jonio. E in occasione dell’anniversario della sua morte una suggestiva cerimonia in riva al mare si è svolta alla presenza della sua famiglia e dei suoi tanti amici.

 

Articolo  di Gianni Romano

Soverato – Gli alunni dell’ Istituto Salesiano: da Ferramonti di Tarsia a Serra San Bruno tra natura, cultura e storia

Gli alunni dell’ Istituto Salesiano hanno vissuto nelle ultime settimane, due interessanti visite guidate favorite entrambe dal bel tempo che questo tiepido inverno ci sta donando. Venerdì  5 febbraio  ha iniziato il Liceo Classico con l’uscita didattica al Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia in provincia di Cosenza, un ex campo di internamento, l’unico della Calabria, attivo dal 1940 al 1943 ma chiuso definitivamente nel 1945. Partiti di buon mattino, alunni e docenti accompagnatori, sono arrivati a Ferramonti intorno alle 10,00  qui erano attesi da esperte guide  che  con competenza e chiarezza hanno illustrato la storia del campo di internamento di Ferramonti sia durante gli anni di attività che dopo, dalla chiusura definitiva nel 1945 all’ inaugurazione del Museo della Memoria avvenuta il 25 aprile 2004.   Al termine della visita, l’allegra comitiva si è trasferita al Centro Commerciale “Metropolis” di Cosenza per il pranzo al McDonald’s: momento   tanto atteso da alunni e docenti vissuto in sana allegria. E dopo un giro per gli sfavillanti  negozi del Centro Commerciale, è arrivata l’ora della partenza per il ritorno a Soverato, stanchi, sazi e contenti.    Martedì 16 febbraio, è stata la volta della scuola media lasciare le spiagge di Soverato per arrampicarsi sulle alture delle Serre calabresi per raggiungere  Serra San Bruno e visitare i luoghi più importanti e conosciuti del paese e dei dintorni: la carbonaia e la Certosa. Arrivati a destinazione, dopo un breve percorso a piedi, a contatto con la natura e respirando aria pura,  professori e alunni hanno potuto visitare  la famosa carbonaia. Qui un incaricato ha raccontato ai ragazzi la storia della carbonaia e il procedimento ancora oggi in uso per la produzione del carbone, ricordando anche che quella è una delle ultime carbonaie della zona. Il procedimento è tanto semplice quanto lungo nei tempi; infatti, per produrre il carbone con questo antico procedimento occorre almeno un mese di tempo.  In seguito gli studenti si sono recati presso la Certosa: ad aspettarli la professoressa Francesca La Porta, che ha raccontato la vita di San Bruno, monaco tedesco fondatore dell’Ordine dei certosini. Bello notare come i monaci hanno soltanto a disposizione ciò che è strettamente necessario per la vita, come gli orti per l’autosufficienza e i cimiteri. La professoressa ha spiegato che ogni monaco oggi ha a sua disposizione un piccolo casotto dove, in assoluta solitudine, può dedicarsi alla meditazione, al dialogo con Dio e alla scrittura. Non mancano però, nella vita di un monaco certosino, i momenti comunitari e di condivisione in occasione di feste o funerali: la morte di un monaco, ad esempio,  è un momento di festa sia per il defunto che per gli altri monaci perché la morte viene considerata come il definitivo avvicinamento al Signore. Gli studenti hanno avuto la possibilità, poi,  di vedere una esatta riproduzione di una stanza di un monaco certosino chiamata “cella”: al suo interno un letto,una scrivania, un piccolo guardaroba e una piccola finestrella, mediante la quale il monaco riceve il cibo. La visita si è conclusa con una interessante scoperta:  la tecnica con la quale i monaci in passato scrivevano libri, una tecnica rudimentale di stampa che consisteva nell’impilare all’interno di una sorta di timbro dei blocchetti di ottone contenenti i caratteri. Con questa tecnica un monaco esperto poteva stampare circa mille parole all’ora. Affascinati da quanto ascoltato, gli studenti si sono cimentati in una prova “stampa”: che fatica impilare le lettere in maniera specchiata per farle risultare dritte sul foglio! Un ringraziamento speciale da parte degli studenti va alle guide,  ai professori e agli animatori salesiani che li hanno accompagnati durante queste interessanti uscite didattiche.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

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