Un sentenza quella del giudice Francesco Rossini, della sezione distaccata del tribunale di Catanzaro,sede di Chiaravalle Centrale destinata a fare giurisprudenza. Il giudice nel suo dispositivo impone al comune di Centrache l’immediato riallaccio alla condotta dell’acqua comunale per una famiglia, quella di Salvatore Papasodaro,  residente a Centrache e destinatario di un alloggio di edilizia popolare dove abita con la moglie ed i suoi  quattro figli in tenera età. Il ricorso presentato dai legali del Papasodero fà riferimento all’articolo 700 del c.c., ed aveva messo in chiara evidenza che senza acqua non si può stare e il giudice Rossini ribadiva a chiare lettere il concetto dicendo che”l’acqua è un bene primario di cui non si può fare assolutamente a meno.” “Ora dice Papasodaro, giustizia è fatta, del resto io aveva molta fiducia in questa sentenza e nella magistratura. In virtù di tale sentenza e di comune accordo con i miei legali valuterò la richiesta di  risarcimento per danni al comune di Centrache. Ma facciamo un passo indietro per meglio comprendere la vicenda. Tutto nasce quando il Papasodaro entra in possesso di un alloggio di edilizia popolare, che  a suo dire presentava il contatore dell’acqua potabile danneggiato.  Puntualmente però arriva la bolletta  che il Papasodaro contesta e non paga. Il comune ritenendolo moroso, gli chiude la mandata dell’acqua, impedendo di fatto al Papasodaro e alla sua numerosa famiglia di usufruire del prezioso liquido. Il Papasodaro per il suo fabbisogno giornaliero era costretto a recarsi alla fontana pubblica ed approvvigionarsi del bene necessario alla sua famiglia.  Situazione al limite della vivibilità, quella che Salvatore Papasodaro denuncia alla procura della repubblica del tribunale di Catanzaro, a  suo dire un accanimento persecutorio da parte dell’amministrazione comunale, che gli ha sospeso l’erogazione del servizio. Frutto di questa situazione la sentenza del giudice di pace che intima il comune di provvedere  all’immediato  riallaccio dell’utenza.

[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

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