Si stringe al suo copatrono,la città di Soverato,celebrata la festa per San Giovanni Bosco,e sceglie di celebrarlo nel migliore dei modi,rendendo partecipe i quartieri,i gruppi di preghiere le scuole e loro,i tanti giovani che in questi giorni hanno fattivamente preso parte ad una serie di iniziative come i tornei sportivi svolti presso l’oratorio,al teatro comunale con la presentazione della strenna del Rettore Maggiore a cura di don Roberto Spataro,salesiano e docente  alla facoltà di antiche lettere cristiane,ma ancora i quiz a premi dell’oratorio,i momenti di fede e di preghiera a Soverato superiore a cura di don Giorgio Pascolo,la notte bianca salesiana con la solenne fiaccolata e la solenne messa  alla presenza di numerosi parroci delle parrocchie del comprensorio,presente anche in chiesa il commissario Virginia Rizzo che ha dichiarato di essere molto devota alla figura di San Giovanni Bosco,una santo giovane tra i giovani molto importante. Presente anche Saverio Candelieri,presidente unione ex –allievi di don Bosco,”Oggi, più che mai, necessitiamo della presenza dei Salesiani  per rispondere appieno a quella sfida, antica e sempre nuova, dell’educazione della gioventù. Certo,queste le parole di Candelieri, indicare grandi valori da perseguire nell’edu­cazione è importante,  fare dei buoni progetti edu­cativi è utile, ma tutti sappiamo che ciò non è sufficiente. “Ad ogni educatore,continua Candelieri, si impone il dovere (o meglio il compi­to) di congiungere lo spirito del fine (e dei fini) da raggiungere,  con la volontà della ricerca dei mez­zi, degli strumenti, delle vie, delle strategie e degli itinerari, per l’acquisizione di quelle competenze, attestanti una crescita nella libertà e nella respon­sabilità personale. “Le intenzioni educative perdono la loro forza se mancano le condizioni strutturali di tradurle in pratica.   Alla scuola di don Bosco invece lo sforzo di coniugare ideali e pratica educativa ha prodotto Istituzioni,  ed in questo Egli si è dimostrato alla Chiesa e al mondo «gran­de educatore». È la sfida che interpella tutti noi, conclude Saverio Candelieri,come exallievi di don Bosco  per  seguire, con rinnovato impegno,  il sistema preventivo. siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori. Anche per Don Roberto Corapi parroco di Stalettì presenti alla solenne celebrazione eucaristica in chiesa,”Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti ,queste le parole di Don Roberto Corapi,figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune.”Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, invito tutti i presenti a Rallegrarsi, continua Don Roberto Corapi,a stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi.”In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli,continua don Roberto Corapi,la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.” Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma  e conclude don Roberto Corapi, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini.”

[box type=”info”] Articolo di Gianni Romano[/box]

Condividi

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *