Un successo,e non poteva essere altrimenti complice la bella giornata di sole e un paesaggio incomparabile quello che da Montauro e Gasperina spazio da capo punta Stilo fino a capo colonna nel crotonese,Una sple camminata ecologica organizzata dal Gruppo Escursioni Ecologiche del Comitato Territoriale Uisp di Catanzaro e dalla Lega Atletica Regionale Uisp. Oltre cinquanta i partecipanti che hanno raccolto l’invito a percorrere un itinerario tra i comuni di Montauro e Gasperina, sul versante ionico catanzarese, sulle tracce di antiche leggende e di miti legati alla storia dei Templari. Prima di iniziare la camminata i partecipanti hanno visitato il centro storico di Montauro dove alcuni portali gentilizi riportano simboli che richiamano alle società segrete e la chiesa di San Pantaleone santo patrono del comune. Secondo il professore Giuseppe Pisano, storico ricercatore locale e studioso della storia dei Templari, che ha fatto da guida al gruppo dell’Uisp, la chiesa presenta forti somiglianze con la misteriosa chiesa templare francese di Rennes Le Chateau, conosciuta perché ha ispirato il famoso libro di Dan Brown “Il Codice da Vinci”. A cominciare dall’epigrafe incisa sul portale: “Terribilis est locus iste…” (Questo luogo è terribile). L’iscrizione, pur essendo tratta dalle Sacre Scritture, lascia dubbioso qualsiasi visitatore si appresti a varcare la linea di confine che introduce nella chiesa. Cosa potrà esserci di tanto terribile in quel luogo? Inoltre, nella parte inferiore dell’iscrizione su marmo inserito nella muratura vi è la dicitura: “hic domus dei est 1828” (nella casa di Dio 1828). Singolare è la datazione “1828” che fa pensare al settecentesimo anno dall’approvazione della regola dell’Ordine templare (1128).Entrando in chiesa, oltre alle statue di San Francesco da Paola, di Gesù e Maria SS.ma (del Rosario, Immacolata e Addolorata) e del Santo Patrono (S. Pantaleone), si possono notare le statue restanti di S.Giuseppe, S. Rocco, S. Alessandro, S. Antonio e S. Lucia, le cui lettere iniziali,compongono la parola GRAAL. Inoltre le statue di S. Giuseppe e della Madonna portano entrambe, esattamente come nella chiesa di Rennes le Chateau, il Bambino tra le braccia. Lasciato Montauro il numeroso gruppo di escursionisti ha raggiunto un altro interessante e imponente manufatto presente a metà strada tra Montauro e Gasperina: la Grangia di S.Anna. Questa fortificazione realizzata nel XII secolo dipenderà per oltre tre secoli dalla cistercense e templare abbazia di Fossanova (Latina) prima di passare tra le proprietà della potente e feudale certosa di S.Stefano del Bosco, oggi certosa di Serra S.Bruno. Il termine Grange deriva dal bassolatino granea e dal francese grange ed indica un luogo dove inizialmente si conserva il grano, ma che diventa in seguito azienda agricola per la gestione di terreni e pascoli appartenenti ad enti ecclesiastici. I convenuti hanno potuto vedere l’intera costruzione sottoposta attualmente a corposi lavori conservativi al fine di porre rimedio ai danni provocati dal devastante terremoto del 1783, anno in cui la costruzione fu abbandonata, e osservare che tale significativo monumento è pressoché sconosciuto ai più. Di seguito la comitiva ha raggiunto in successione il colle Santa Maria di Gasperina, da dove si gode di un panorama mozzafiato su l’intero golfo di Squillace, il centro storico di Gasperina con la chiesa madre cinquecentesca dedicata a San Nicola Vescovo, prima di rientrare, sempre rigorosamente a piedi, a Montauro. Ad accogliere i partecipanti dell’Uisp il sindaco dott. Pantaleone Procopio che presso il municipio ha salutato gli escursionisti, ringraziato gli organizzatori per aver incluso il paese tra gli itinerari delle camminate ecologiche e ricordato quanto l’amministrazione comunale stia facendo per conservare e valorizzare la Grangia di S.Anna. Nel pomeriggio i partecipanti guidati dai responsabili del gruppo, Felice Izzi, Walter Fratto, Riccardo Elia e Antonella Mannarino, hanno concluso l’escursione raggiungendo la spiaggia di Caminia di Stalettì e visitando la grotta legata alla leggenda agiografica di San Gregorio Taumaturgo.

[box type=”info”] articolo di Gianni romano[/box]

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