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Non ha retto al maltempo,il secolare olmo di Montepaone centro situato in piazza Immacolata vera icona della libertà con i suoi duecento anni di storia,a causa del forte vento si è spezzato in modo irrimediabile in due,cadendo sull’arredo urbano e nella strada sottostante. In questi giorni a cura dell’ufficio tecnico comunale il responsabile Francesco Ficchì aveva posizionato le luci e gli addobbi per il natale,ma stamattina in piazza Immacolata per la stima dei danni,e la messa in sicurezza della piazza. Da poco si è concluso il bicentenario della Repubblica Partenopea del 1799. Una formidabile esperienza rivoluzionaria celebrata, dove prendeva piede, con la messa a dimora di una pianta. Era l’Albero della Libertà, sotto al quale si celebravano i momenti più importanti della comunità. Con la restaurazione borbonica, gli Alberi della Libertà furono divelti e bruciati dal furore della reazione restauratrice. Oggi, in Italia, di quegli alberi non ne rimane traccia. O quasi, perché per fortuna a Montepaone, in provincia di Catanzaro, ancora svetta un ultimo residuato. Montepaone, come altri paesi del meridione, ebbe i suoi martiri. I cugini Luigi Rossi e Gregorio Mattei che furono afforcati il 28 novembre del 1799 nella Piazza Mercato di Napoli. E così, dopo tutto questo tempo sulla cima del paesino ionico svetta ancora quell’Albero proprio di fronte la casa natale di Gregorio Mattei. È un grande olmo, alto 14 metri, con una chioma altrettanto estesa ed un tronco enorme. Bisogna purtroppo aggiungere che i duecento anni cominciano a farsi sentire, mettendolo in pericolo.


Articolo e foto Gianni Romano

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