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 In questi giorni,gli alunni dell’istituto comprensivo”don Mario Squillace” di Montepaone,diretto dalla dirigente scolastica Giovanna Esposito Vivino,sono impegnati nel progetto “a scuola dell’ape”,nato in collaborazione tra l’amministrazione provinciale di Catanzaro assessorato politiche agricole e l’azienda agricola apicoltura “Varano”con sede a Isca sullo jonio. Gli alunni,dall’infanzia alla secondaria di primo grado dimostrando interesse coinvolgimento e curiosità,sul meraviglioso mondo delle api,danno segni di apprezzamento sul paziente ed industrioso mondo,che si nasconde dietro il lavoro paziente in una goccia di miele,il nettare prodotto da questi piccoli ma generosi,laboriosi ed altruisti insetti che la ditta di Varano,fa apprezzare e gustare offrendone un vasetto a tutti i presenti. L’istituto comprensivo,sta vivendo una esperienza forte e di grande valenza didattico e educativa,la dirigente Vivino ha colto l’occasione per ringraziare l’assessore provinciale Nicola Antonio Montepaone e il consigliere provinciale Massimo Rattà per una opportunità di crescita offerta agli alunni. Anche nell’antico Egitto il miele era apprezzato, e le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante risalgono a 4000 anni fa. Gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe colme di miele, che il defunto avrebbe consumato durante il viaggio nell’aldilà (vasi di miele ermeticamente chiusi il cui contenuto si era perfettamente conservato sono stati rinvenuti durante gli scavi delle tombe dei faraoni). In alcuni geroglifici si leggono ricette a base di miele impiegate sia nell’arte culinaria che in medicina (cura dei disturbi digestivi, unguenti per piaghe e ferite).I sumeri lo impiegavano in creme con argilla, acqua e olio di cedro, mentre i babilonesi lo impiegavano per cucinare: erano diffuse infatti le focaccine fatte con farina, sesamo, datteri e miele. Nel Codice di Hammurabi si ritrovano articoli con cui gli apicoltori erano tutelati dal furto di miele dalle arnie.La medicina ayurvedica, già tremila anni fa, considerava il miele purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico e cicatrizzante. Per ogni specifico caso era indicato un differente tipo di miele: di ortaggi, di frutti, di cereali o di fiori. I Greci lo consideravano “cibo degli dei”, e dunque rappresentava una componente importantissima nei riti che prevedevano offerte votive. Omero descrive la raccolta del miele selvatico; Pitagora lo raccomandava come alimento per una vita lunga.
Articolo e foto di Gianni Romano
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