>

Eppure l’Egitto non è poi così lontano. Qualche giorno fa ad un nostro concittadino stava per capitare il peggio ma fortunatamente non è andata così. Recatosi in Egitto per una ricerca universitaria, convinto di trovare una situazione più o meno normale, visti anche gli annunci ufficiali del ministero degli affari esteri (www.viaggiaresicuri.it) che non menzionavano alcun pericolo in particolare , eccetto quello di evitare di prender parte alle manifestazioni, intraprende il suo viaggio con entusiasmo ed emozione. Però a volte la realtà delle cose non rispecchia le aspettative, appare difforme da qualsivoglia annuncio, e così mentre si recava a saldare l’affitto di casa, viene avvicinato da un auto con a bordo tre persone. I soggetti, spacciandosi per poliziotti esibiscono distintivo, pistola e radio mobile chiedendo al malcapitato di seguirli in centrale per un controllo più accurato. Al suo rifiuto i tre chiedono i documenti e procedono ad una perquisizione personale, sostenendo che il ricercatore avesse della droga con se. Finito il controllo, quelli che alla fine si sono rivelati essere dei finti poliziotti, si sono dati alla fuga con il passaporto ed i seicento euro destinati al canone d’affitto mensile. Pur se l’accaduto può essere definito tragico non ha avuto conseguenze peggiori. La vittima ha però provveduto a fare la denuncia alla polizia turistica, dai quali però ha avuto un’amara sorpresa. Gli hanno vivamente sconsigliato di denunciare il furto ma di riportare sul verbale il semplice smarrimento visto la cattiva immagine che questo avrebbe portato al paese. Questo è stato l’avvenimento peggiore, sintomo che la primavera araba non ha dato i frutti sperati ma sta spingendo l’Egitto e i fatti degli ultimi giorni, l’uccisione di circa trenta copti, ne è la testimonianza. Durante il suo racconto il ricercatore montepaonese, riferisce che l’aiuto offerto dai funzionari del consolato italiano al Cairo e dai carabinieri posti a guardia dell’ambasciata italiana al Cairo è stato fondamentale, non solo per le indicazioni precise riguardo alla denuncia ma in modo particolare per il supporto morale, fornito a lui direttamente ed ai famigliari.

Articolo di Gianni Romano

Condividi

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *