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 Tentata rapina ai danni del noto negozio di preziosi,”Luca Sgrò orafo”situato in pieno centro cittadino in via nazionale. Intorno alle ore 13 e 30,l’orafo si stava come ogni giorno, preparando per la chiusura mattutina ,quando improvvisamente veniva a mancare la corrente elettrica del suo esercizio,il suono prolungato del telefono richiamava la sua attenzione,ma al momento della risposta dall’altro capo della cornetta non c’era nessuno e affacciandosi dalle sue ampie vetrine notava stranamente che il negozio accanto al suo aveva l’insegna accesa. Pensando che fosse vittima di un guasto solo nel suo negozio,la sua attenzione veniva attirata da una serie di rumori provenienti dall’ingresso,davanti al suo portoncino di ingresso una persona vestita da carabiniere bussava in modo frettoloso,intimando a Sgrò di aprire,ma quello che aveva insospettito l’orafo è che il carabiniere era atteso da un’altra persona non con la macchina di servizio,ma bensì da un furgone bianco di marca Fiat Ducato. A questo punto,l’orafo spaventato,non apriva la porta. La persona vestita da carabiniere continuava senza esito a bussare in modo sempre più nervoso,ma la blindatura delle vetrine e del portoncino resistevano al tentativo chiaro a questo punto,di una probabile rapina. A questo punto il personaggio in divisa e il suo complice alla guida del furgone,si allontanavano a grande velocità verso la piazza. L’orafo chiamava i carabinieri,quelli veri, che arrivavano nel giro di pochi minuti a Montepaone lido,iniziando così ad allertare gli altri gioiellieri del paese.Poco dopo,i carabinieri venivano allertati di nuovo, un furgone che corrispondeva a quello ricercato era preda delle fiamme in via del mare a Caminia di Stalettì.Immediato l’intervento dei carabinieri della radiomobile della compagnia di Soverato,mentre arrivava anche la stazione carabinieri di Gasperina competente per territorio,intervenivano anche i vigili del fuoco di località “Caldarello”di Soverato,con il capo squadra Francesco Agresta,ma il furgone Ducato andava completamente distrutto dalla furia delle fiamme,evidentemente un piano organizzato con la massima cura,per non lasciare eventuali tracce,i due rapinatori evidentemente avevano parcheggiato un’altra autovettura per allontanarsi in modo indisturbato. Arrivava anche il reparto scientifico dei carabinieri della compagnia per rilevare eventuali tracce, ma al momento senza esito, mentre erano istituiti posti di blocco nel comprensorio per cercare di dare un nome ai responsabili del tentato furto. 
Articolo e foto di Gianni Romano


 

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