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Ferie al mare della costa jonica,a Montepaone lido per l’illustre professore domenico russo,nativo di Catanzaro ma residente a Brescia dove è il direttore della cattedra di ematologia e direttore dell’unità di trapianto del midollo osseo dell’azienda ospedali riuniti di Brescia.Ospite al Marina blu con amici,non ha rinunciato all’intervista,da Catanzaro all’università di Bologna dove si laurea poi una serie di prestigiosi incarichi, all’università di Brescia(1982) Laureato con Lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna.(1985) Specializzato con lode in Ematologia Clinica e di Laboratorio presso l’Istituto di Ematologia “Lorenzo e Ariosto Seràgnoli” dell’Università di Bologna,(1989) Dottore di Ricerca in Ematologia, presso l’Istituto di Ematologia “Lorenzo e Ariosto Seràgnoli” dell’Università di Bologna(1990-2001) Ricercatore Universitario presso la Cattedra di Ematologia, Dipartimento di Ricerche Mediche e Morfologiche, dell’Università degli Studi di Udine,(dal 2001) Direttore della Cattedra di Ematologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Brescia.(dal 2004) Direttore della Scuola di Specializzazione in Ematologia,(2004-present) Direttore dell’Unità di Trapianto di Midollo Osseo per Adulti dell’Azienda Spedali Civili di Brescia (2007) Membro del Consiglio della Ricerca dell’Università degli Studi di Brescia.E sul trapianto del midollo osseo le sue impressioni”la tecnica di trapianto del midollo osseo effettuata da noi,queste le parole di Russo,è altamente innovativa,l’utilizzo delle cellule del cordone ombelicale,tra l’altro dopo Brescia solo Bologna e Genova,grazie all’innesto delle cellule direttamente nell’osso,ha grossi vantaggi perché,continua Russo la pronta disponibilità delle cellule del cordone ombelicale,grazie alla rete della banca Grace con sede a Milano,permette di avere in tempi certi in tutto il mondo la possibilità anche in assenza della incompatibilità di ottenere successi più che lusinghieri,impiantando con nuovi metodi le cellule direttamente nell’osso l’attecchimento è più veloce con l’inoculazione di cellule,continua Russo,l’operazione prevede dopo l’intervento chirurgico un ricovero post- operatorio di quaranta giorni.””La cosa interessante,continua Russo è che dal 2008 gli interventi sugli adulti ha superato quello dei bambini creando una aspettativa di vita più lunga,anzi,continua Russo,noi abbiamo operato il paziente più vecchio in Europa per questo tipo di intervento,su di una persona di 65 anni, Ciò che preme sottolineare è che il trapianto non è e non deve essere considerato l’ “ultima carta da giocare”, quando le speranze di cura della malattia vengono meno,continua Russo ma un atto terapeutico ben preciso da collocare nei tempi e nei modi dovuti nel corso dell’iter terapeutico di quel l’integrazione raggiunta con l’Ematologia, per la gestione dei pazienti che possono essere eleggibili per un trapianto.” Il trapianto,continua Russo è un campo di ricerca in continua evoluzione. Il futuro prossimo ci parla sempre più di cellule staminali, emopoietiche e non emopoietiche, di terapia “rigenerativa” che, oltre al midollo osseo, possa essere applicata ad altri organi: cuore, osso, tessuto nervoso, fegato. Appare, continua Russo quindi, fondamentale il ruolo della ricerca e, in tal senso, va sottolineata l’importanza del ruolo dell’Università. La Cattedra di Ematologia, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, la Scuola di Specializzazione in Ematologia, l’Università degli Studi di Brescia assolvendo ai loro compiti istituzionali nell’affiancare l’attività del Centro Trapianti, rappresentano il principale sostegno alla ricerca. Una ricerca clinica, sperimentale, ma soprattutto “umana”, conclude Domenico Russo,capace di alleviare le sofferenze dei pazienti e dare a loro una speranza in più.”
Articolo e foto di Gianni Romano
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