E’ morto colpito da infarto,il giorno di Natale,Nicola Galeano di anni 63 conosciuto in città come”l’eroe del camping Le Giare”,lui unitamente al maresciallo Giuseppe Di Cello era stato tra i primi ad arrivare in quel inferno di acqua e fango,al buio per prestare soccorso ai campeggiatori presenti in quella tragica notte del 10 settembre 2000.
Il buio e l’acqua alta mista a detriti e fango,non avevano impedito a Nicola Galeano e al maresciallo Di Cello,di mettersi alla guida della sua grande ruspa e iniziare a percorrere contro senso quell’onda micidiale,il fiume Beltrame era come impazzito,senza una guida era esondato con tutta la sua micidiale potenza portando con sé un carico di detriti e di morte che è costata la vita a tredici persone,di cui uno in particolare Vinicio Caliò non è stato ritrovato il corpo,tronchi di alberi,macchine e roulotte,bungalow,tutto spazzato via in un attimo per una notte insonne dedicata a salvare più persone possibili,arrampicate sugli alberi e sopra i bungalow,persone disabili dell’associazione Unitalsi di Catanzaro che come ogni anno aveva scelto il periodo di settembre per dare un po’ di sollievo a pazienti non autosufficienti,e proprio la sera precedente in occasione della fine della vacanza tanti erano stati presenti alla festa con musica e canti,Nicola Galeano lavorava incessantemente sotto un autentico diluvio universale,con l’acqua che era un tutt’uno con il mare in tempesta da giorni,cosa questa che creava una sorta di tappo e che impediva al fiume Beltrame di defluire per una catastrofe che se non fosse stato per lo spirito di abnegazione di  Nicola Galeano e del maresciallo Giuseppe Di Cello,sicuramente avrebbe contato un numero maggiore di vittime,il suo impegno venne premiato con una targa ed un attestato nel corso di un consiglio comunale,mentre tanti erano stati gli attestati di stima e gratitudine per lui,che da quel giorno viene ricordato come”l’eroe delle Giare.”
Nicola Galeano era  stato sempre presente nei giorni successivi,per continuare l’opera di soccorso a persone che avevano perso tutto,e lui puntuale ogni anno veniva nel luogo dove esisteva una volta il camping della morte “le Giare”,dove l’amministrazione comunale di Soverato aveva allocato una targa,e posizionato tredici grossi massi con sopra inciso i nomi delle persone scomparse,ogni anno una cerimonia semplice con la benedizione da parte del parroco e la preghiera dei numerosi presenti e Nicola Galeano,veniva sempre, lui come memoria storica,ora lascia la moglie Valentina, i figli,e i nipotini in un giorno speciale e significativo come il Santo Natale,ma forse Nicola avrebbe voluto così,lasciare tutto in un giorno dedicato agli affetti più cari,proprio come aveva fatto lui quella tragica notte del 10 settembre 2000,dedicarsi agli altri,con altruismo e amore,il funerale molto partecipato si è tenuto presso la chiesa matrice dell’Immacolata in pieno centro cittadino.
[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]
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