L’Amatriciana della solidarietà e l’atteso concerto dei “Figli di Calabria” (magistralmente coordinati dal maestro fisarmonicista Angelo Laganà) hanno messo il suggello alla tradizionale Festa di San Martino. All’appello della Pro Loco e dell’Associazione “Amici di San Martino” i soveratani hanno risposto alla grande, con una straordinaria e commovente gara di generosità. Il ricavato della cena a base del tipico piatto che prende il nome dell’omonima comunità colpita, unitamente ad altre realtà dell’Italia centrale, da un terremoto i cui effetti si fanno ancora sentire, andrà a quelle popolazioni. “Una goccia nel mare dei bisogni, ma una goccia che serve almeno ad alleviare le sofferenze di tante persone che con il sisma maledetto hanno perso tutto”, ha commentato il Presidente della Pro Loco. “Ci daremo subito da fare – ha aggiunto Pietro Melia – per contattare il Sindaco di Amatrice ed attraverso di lui i suoi colleghi delle zone disastrate: vogliamo infatti che sia lui a ritirare la pur modesta ma moralmente molto significativa cifra che siamo riusciti a racimolare. Approfitto anche per lanciare un appello anche al Sindaco di Soverato Ernesto Alecci: si faccia lui promotore di un auspicabile e possibile gemellaggio con Amatrice, forte dello slancio umanitario dimostrato in questa occasione dai nostri concittadini”. Una eccellente “amatriciana” è stata cucinata e offerta agli uomini e alle donne che hanno affollato via San Martino dai professori (in testa Pino Mele) e dagli studenti del locale Istituto Alberghiero. “Era il minimo che potessimo fare, aderendo all’invito delle due Associazioni che hanno organizzato la festa”, ha ammesso il dirigente scolastico Pino Fioresta, che ha dato la sua immediata disponibilità per l’ottima riuscita dell’evento. Anche la serata precedente – con l’esibizione degli artisti dell’Accademia “Frederic Chopin” di Sellia Maina, affidata alle cure della Maestra Elvira Mirabelli, e il concerto del gruppo etnico Cerseyo diretto da Franco Renda – ha avuto un grande successo di pubblico. Regina delle due serate, naturalmente, la castagna, consumata in quantità industriale e accompagnata da un buon vino rosso. Molto apprezzati inoltre il vin brulèe, preparato dalla valtellinese ma soveratese d’adozione Gianna Flemmatti , le zeppole con e senza sarda e il tipico panino con salsiccia.

Gianni Romano

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