La soluzione per fare fronte  ai debiti di 4 milioni e mezzo,è, nell’invito che il commissario  Mario Pizzino ha fatto  alla giunta comunale,adottare la procedura semplificata,che in buona sostanza,permetterà all’ente comunale di transare i debiti al 50% aprendo così una situazione di notevole risparmio e la possibilità di accedere ad un mutuo,una situazione efficace,economica e efficiente, di contro, se il creditore non accetterà questa transazione al 50%,andrà in coda alla possibilità di pagamento,il comune di Squillace ha residui attivi pari a 1.900.000 euro,ma sono somme di difficili esigibilità in quanto alcune grosse imprese presenti e villaggi turistici, debitori verso il comune di somme derivanti da Ici,Tari,Imu,acqua e altro, sono o fallite o in concordato fallimentare. Il commissario straordinario  di liquidazione ,Mario Pizzino propone alla giunta comunale guidata dal sindaco Pasquale Muccari,ritenendo valida anche in base ai principi di economicità, efficienza ed efficacia, l’adozione della modalità semplificata di liquidazione per l’importo di Euro 4.588.767,19, oltre agli oneri della gestione commissariale quantificabili in Euro 80.000,00, dando atto che gli importi indicati, e chiedendo allo scopo all’ Amministrazione Comunale il provvedimento di adesione. Si è passati dunque ad una discrepanza,dagli iniziali debiti di un milione e cinquecento mila ora la massa passiva supera quella dei quattro milioni e cinquecento mila,in molti si chiedono dove erano”nascosti” questi debiti,e questo rappresenta certo un passo avanti rispetto ad altri comuni con analoghe situazione,se il comune di Squillace ha un residuo attivo di un milione e mezzo di debiti non riscossi come si spera oggi di rientrare di questo in poco tempo.   Il  primo marzo 2016,corrisponde al termine per la rilevazione della massa passiva;e valutato l’importo complessivo di tutti i debiti censiti in base alle richieste pervenute, il numero pratiche relative, la consistenza della documentazione allegata ed il tempo necessario per il loro definitivo esame, il commissario straordinario di liquidazione,può proporre all’Ente locale dissestato l’adozione della modalità semplificata di liquidazione, tenuto presente che l’eventuale alienazione dei soli beni patrimoniali disponibili,non pare costituire obiettivamente una risorsa sufficiente per contribuire al soddisfacimento dei creditori, non tanto in termini di quantum ma soprattutto in riferimento alla tempistica,e che per reperire le risorse necessarie al pagamento del passivo l’Ente può accedere anche ad un mutuo, con oneri a proprio carico in aggiunta o in sostituzione delle alienazioni di beni immobili disponibili. – in caso di non adesione alla procedura semplificata,da parte della Giunta Comunale, questo Organo dovrà procedere con la procedura ordinaria,che prevede il deposito al Ministero dell’Interno del piano di rilevazione ed il pagamento di un acconto a tutti i creditori ammessi in base alla disponibilità di cassa, l’approvazione del piano di estinzione con il pagamento delle residue passività sino alla concorrenza della massa attiva realizzata; la parte non coperta cadrà inevitabilmente sull’Ente e, come indicato nell’apposita modulistica ministeriale, dovrà essere ripianata anche mediante l’adozione di piani di impegno pluriennali. – che l’importo complessivo di tutti i debiti ad oggi censiti è pari ad Euro 4.588.767,19, di cui Euro 2.220.917,64 da riconoscere (e più precisamente Euro 357.213,42 relativo a debiti di bilancio .ed Euro 1.863.704,22 relativo a debiti fuori bilancio),utili allo scopo le indicazioni del  Ministero dell’Interno “Il dissesto finanziario degli enti locali alla luce del nuovo assetto normativo”, ove si afferma “Questa procedura, non sempre applicata, dovrebbe invece essere sostenuta in tutti i casi in quanto permette un notevole risparmio e la soluzione di problematiche che si trascinano da anni; inoltre la transazione ed il relativo pagamento se da una parte permettono al creditore di ottenere l’immediata liquidità, d’altra parte solleva l’ente dal peso degli interessi e delle rivalutazioni monetarie che, dopo il rendiconto finale i creditori, se non ne hanno espressamente rinunciato, possono richiedere aggredendo direttamente le casse comunali. L’adozione della procedura semplificata è sicuramente uno strumento fondamentale per il risanamento.

Gianni Romano

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