Da sempre una antica amicizia lega i comuni di Torre di Ruggiero a quello di Cardinale,vicini e uniti da tempo immemorabile in usi costumi e tradizioni,e in virtù di questo il sindaco di Torre di Ruggiero,Giuseppe Pitaro scrive al suo collega,sindaco di Cardinale ed amico di lunga data Amedeo Orlando”Caro Amedeo,Come già Ti avevo anticipato verbalmente nei mesi scorsi,inizia cosi la lunga missiva di Pitaro, ritengo che sia giunto il momento che i due Comuni di Cardinale e di Torre di Ruggiero da noi guidati comincino a ragionare concretamente sulla reale possibilità di potere diventare un’unica realtà.”“Le due Comunità sono territorialmente e fisicamente attaccate,continua Pitaro e distano pochi centinaia di metri una dall’altra, hanno tradizioni e costumi simili e vocazioni turistico -culturali e agricole e religiose in comune. Mi viene. in mente, quale esempio importante dell’identità che accomuna Cardinale e Torre di Ruggiero, la presenza della pianta del nocciolo che rappresenta non solo un’eccellenza agricola unica in Calabria,· ma anche il simbolo della storia direi anche antropologica dei nostri concittadini. Insomma, indipendentemente da ogni considerazione campanilistica di basso profilo, ciò che conta,continua Pitaro è che un cittadino di Torre di Ruggiero potrebbe benissimo vivere a Cardinale e viceversa, e ciò dimostra l’assoluta identità che sussiste tra i due territori. Negli ultimi anni, purtroppo, sia il Comune di Cardinale che quello di Torre di Ruggiero hanno subito un evidente arretramento socioeconomico,demografico e culturale che sta diventando sempre di più inarrestabile nonostante le energie che le nostre amministrazioni stanno generosamente profondendo. Tale arretramento, ovviamente, continua Pitaro,colpisce le nostre comunità alla stessa stregua di tutti i Comuni appartenenti alle aree interne della Calabria. Tale situazione mi spinge, dunque, a considerare quale soluzione ineluttabile al fine di contrastare il declino e avviare un forte rilancio economico, sociale e culturale, l’idea che le due comunità diventino un’unica sola realtà, indistinta e solida,continua Pitaro,Spinge, peraltro, a tale soluzione anche la legislazione vigente e la possibilità ad essa sottostante di ottenere anche cospicui ed interessanti finanziamenti economici. L’unione e/o la fusione dei due nostri amati Comuni implicherebbe, peraltro, la nascita di una nuova entità di circa cinquemila abitanti capace di poter presentarsi al mondo esterno con più autorevolezza e forza rispetto alla situazione attuale. Certamente il processo unitario potrebbe non essere breve e semplice, ma al contrario richiederebbe grande energia, enorme pazienza e profonda capacità di dialogo con i cittadini interessati e le categorie economico-imprenditoriali. Certamente,continua Pitaro, tale processo potrebbe essere immediatamente anticipato da un’idea rapida di servizi associati tra i due Comuni, con la conseguenza evidente e non sottovalutabile di immediati risparmi economici e soprattutto di immediati rapporti che nascerebbero alla  luce di atti deliberativi comunali, presupposto della futura unione-fusione delle due realtà,continua Pitaro. Contestualmente si potrebbe dare avvio alla nomina di una Commissione paritetica che cominci a lavorare all’idea più grandiosa dell’unione-fusione che potrà passare solo eventualmente dopo l’espletamento di un apposito referendum tra le popolazioni interessate. Il percorso, a mio modo di vedere, conclude il sindaco di Torre di Ruggiero,Giuseppe Pitaro,è già stato avviato in maniera naturale dalle nostre popolazioni, ed è per tale ragione che ho il dovere di chiederTi di attivarTi assieme a me e alle nostre amministrazioni comunali affinché per una volta la politica diventi intelligente e sappia leggere in anticipo i fenomeni dei cittadini, piuttosto che subirli alla distanza,Resto in attesa di Tue determinazioni.”

 

[box type=”bio”] articolo di Gianni Romano[/box]

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