L’associazione “Vele di Ulisse”, guidata da Sergio Poggi, ha scelto la Baia di Caminia per dare il via al suo ricco programma di tutela ambientale (consultabile sul sito www.velediulisse.it) attraverso la promozione dello sport velico, in particolare tra le persone che vivono uno stato di disagio.Con la partecipazione a “Marinando”, l’iniziativa che sta coinvolgendo studenti ed artisti nella creazione di opere con materiali da scarto a Caminia, “Vele di Ulisse”, con il supporto del Coordinamento delle Associazioni di Salute Mentale (Casm), si è spesa per una domenica di normalità a chi la normalità la vive poco. In un clima distensivo e di piena condivisione, ragazzi con problemi di dipendenze, con disabilità fisica e mentale, anziani, bambini e genitori si sono ritrovati a dare una pennellata di vernice a bidoni arrugginiti restituiti dal mare, a ripulire la spiaggia dai detriti e ad abbellire lo spazio che circonda la bellissima pineta. La risposta che viene, così, data all’inquinamento, al degrado ed all’abbandono attraverso l’arte, si lega all’attività sportiva vera e propria, con l’apprendimento dei primi rudimenti della nautica, che traggono origine dall’utilizzo della canoa (oggi kayak) ricavata dal tronco, a cominciare dai famosi “nodi” marinari e dall’approccio al motore vela. “Vele di Ulisse”, che aderisce all’Unione Vela Solidale Italiana, ha come precipua finalità, infatti, l’utilizzo sociale della navigazione: a breve, con il progetto “La barca di Pietro”, verrà riportata in mare una barca antica di cent’anni, abbandonata sulla spiaggia, alla quale è stata restituita “nuova vita”. Un po’ come avviene a tutti quei ragazzi che, a mare aperto, e con la guida di “capitan Poggi” e dei volontari, si lasciano dietro le proprie problematiche e godono delle potenzialità terapeutiche che solo un viaggio in barca, trascorso in allegra compagnia, può assicurare.

 

Ufficio stampa CSV Catanzaro

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