Peregrinatio Mariae

“Il mese di Maggio è dedicato dalla devozione popolare  a Maria, consacrato a Lei, la creatura più bella e Santa, Madre di Gesù e Madre nostra. Nella vita non si può fare a meno della mamma, di tante cose si, ma non della  presenza di una madre. Della Madre.”Con queste parole il giovane parroco di Stalettì, don Roberto Corapi, dà il via al mese di Maggio, quest’anno portando la Madonnina, nelle famiglie, consacrando ogni famiglia al cuore Immacolato di Maria.La Madonnina a Stalettì, entrerà in ogni casa per tutto il mese, dove con la recita del Santo Rosario tutte le sere  alle ore 19,00, don Roberto insieme al gruppo Milizia dell’Immacolata, guiderà il centro di ascolto con il Rione presente. Li, don Roberto darà il messaggio evangelico e consacrerà la famiglia alla Madonna.“In questo mese, ho voluto organizzare la Peregrinatio Mariae per coinvolgere ogni famiglia, e farla pregare con Maria e per Maria.Vogliamo in questo mese pregarla, celebrarla, invocando il suo Nome di speranza e di amore, pronunciandolo non solo con la voce, ma portandolo nel cuore: in ogni giorno della vita, fino al momento della nascita nostra al cielo. Mentre il quotidiano ci travolge afferma don Corapi, con il suo ritmo frenetico ed il tempo sembra scorrere senza ne abbiamo coscienza, con questa iniziativa vogliamo tutti fermarci per pregare con le famiglie, riflettere e pensare questa nostra Mamma Celeste che ama ciascuno di noi con amore grande, amore che solo una madre sa dare al proprio figlio”.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

la passione di Cristo a Montepaone Lido

Dopo le manifestazioni di Carnevale, e l’imminente organizzazione di quelle pasquali si è conclusa con grande successo la “Passione di Cristo” organizzata dalla “Porta del Domani” di Montepaone Lido; alla manifestazione hanno preso parte numerose persone giunte da ogni dove per assistere alla messa in scena della storia più bella del cristianesimo. Gli attori, componenti dell’associazione medesima, si sono cimentati nella recitazione delle scene più salienti che hanno caratterizzato la tribolazione di Cristo da quando è stato tradito fino alla sua crocifissione. L’organizzazione è stata meticolosa nel limare i dettagli tecnici ma anche scenici fino alla fine, ed anche questo ha fatto sì che la manifestazione sia ben riuscita. Proposta ormai da diversi anni nel calendario pasquale la “Passione di Cristo” vede di anno in anno migliorare il proprio repertorio con l’aggiunta di scene, curandone soprattutto i dettagli, e anche con l’impegno di tutti, e grazie alle direttive di Pino Gullà mettere a punto scenografie maestose e belle che rendono lo scenario quasi reale e consentono di carpire il legame tra la storia del tempo e i luoghi dove essa si è svolta. Proprio questi sono fatti di storie di uomini che si sono avvicendati nel prendere decisioni che magari non spettavano a loro, sottolineando come la mente umana tenda molte volte a sopraffare l’umiltà ed il senso di rispetto verso gli altri spinta da una pregiudiziale verso qualcuno o qualcosa. Si ringraziano tutti coloro che hanno preso parte ed hanno fornito una collaborazione viva, anche la proloco di Vallefiorita per aver fornito una parte del materiale utile, e si ringraziano soprattutto tutti i membri dell’associazione per la riuscita della manifestazione.

[box type=”info”] Gianni Romano[/box]

riti Pasquali “A CUNFRUNTA” a Stalettì

Don Roberto Corapi “Stalettì risorgi dai tuoi mali, e non aver paura”. Viviamo  liberi da tutto e da tutti specie dal male.“Voglio invitare la mia comunità a Risorgere, con la voce del cuore grido  a tutti a Risorgere dai vostri mali, Stalettì risorgi a vita nuova, dal tuo io, dal tuo orgoglio, dai tuoi interessi personali, risorgi e non temere, non avere paura a spalancare le porte del tuo cuore e della tua anima a Cristo Risorto. La Pasqua dice a tutti noi: Coraggio, non temete io sono con voi.Liberiamoci vi prego dei legacci che abbiamo fatto col demonio, compromessi, interessi personali, favoritismi di ogni genere. Viviamo da liberi per essere cristiani credibili e annunciatori coraggiosi del Vangelo.F orti le parole pronunciate da Don Roberto Corapi, sia alla Veglia Pasquale che il giorno di Pasqua in una chiesa gremita di tanti fedeli, in modo particolare di giovani che gli stanno sempre accanto. Ad ogni giovane don Roberto dice di non temere, va e annuncia. Non vergognatevi di Cristo. Vivete, coinvolgetevi sempre nella Parrocchia e nella casa di Dio.Aprite il cuore a Cristo Risorto e non abbiate paura. Durante la Celebrazione Eucaristica, don Roberto ringrazia Dio, perché oggi gli ha rivelato qualcosa di grande, la piccola Nadia rientrata dall’ospedale di Milano è presente con papà Giuseppe e mamma Roberta.Don Roberto ha pregato ancora per lei chiedendo la speranza e la fiducia in Dio per Nadia, per questo momento di prova. Subito dopo la  Celebrazione Eucaristica don Roberto ha dato il via alla “Cunfrunta” presso il piano di San Gregorio.Oltre tremila persone, accorse dai paesi limitrofi, hanno potuto assistere ai viaggi di San Giovanni discepolo che Gesù amava e Maria Addolorata col suo abito nero che cercano il Signore. Dopo i sette viaggi, come tradizionalmente si faceva una volta, ad un certo punto l’incontro gioioso con Gesù  Risorto, fa scivolare la Madonna Addolorata, dal suo abito nero all’abito bianco della festa. Subito dopo, lo spettacolo pirotecnico e la banda, trasformano tutto in gioia. La gente tra tanti applausi, e baci a terra, grida alla gioia della risurrezione per la riuscita della “Cunfrunta”.Anche quest’anno va il merito allo svelatore il giovane Antonio Casalenuovo, che ormai sulla scia del compianto Franco Silvestri, dimostra il suo amore nel preparare l’evento, tanto atteso da tutta la Comunità e non solo.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Stalettì – la via crucis

Si è tenuta in un clima di grande partecipazione la Via Crucis a Stalettì,organizzata dalla parrocchia della chiesa matrice con il parroco don Roberto Corapi,quattordici le stazioni che hanno ripercorso il calvario di Gesù Cristo,quattordici le famiglie che hanno addobbato con un drappo rosso le loro abitazioni,una lunga e solenne processione che ha percorso di notte,il corso principale del paese illuminato dal chiarore delle fiaccole,la processione ha preso il via dalla chiesa matrice di Stalettì per snodarsi lungo tutto il percorso,per tornato poi alla matrice,molte le persone presenti che hanno ancora una volta preso parte alle tante iniziative del parroco del sorriso don Roberto Corapi. Alcuni fanno risalire la storia di questa devozione alle visite di Maria, madre di Gesù, presso i luoghi della Passione a Gerusalemme, ma la maggior parte degli storici riconosce l’inizio della specifica devozione a Francesco d’Assisi o alla tradizione francescana. Intorno al 1294, Rinaldo di Monte Crucis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro “per viam, per quam ascendit Christus, baiulans sibi crucem”, per varie tappe, che chiama stationes: il luogo della condanna a morte di Gesù, l’incontro con le pie donne, la consegna della croce a Simone di Cirene, e gli altri episodi della Passione fino alla morte di Gesù sulla Croce. Originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi materialmente in visita presso i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Le rappresentazioni dei vari episodi dolorosi accaduti lungo il percorso contribuivano a coinvolgere gli spettatori con una forte carica emotiva. Tale pratica popolare venne diffusa dai pellegrini di ritorno dalla Terrasanta e principalmente dai Minori Francescani che, dal 1342, avevano la custodia dei Luoghi Santi di Palestina. Inizialmente la Via Crucis come serie di quattordici “quadri” disposti nello stesso ordine (vedi il capitolo seguente) si diffonde in Spagna nella prima metà del XVII secolo e venne istituita esclusivamente nelle chiese dei Minori Osservanti e Riformati. Successivamente Clemente XII estese, nel 1731, la facoltà di istituire la Via Crucis anche nelle altre chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo ordine francescano.Uno dei maggiori ideatori e propagatori della Via Crucis fu San Leonardo da Porto Maurizio, frate minore francescano che ne creò personalmente alcune centinaia. Al fine di limitare la diffusione incontrollata di tale pratica devozionale, Benedetto XIV ricorse poco dopo ai ripari stabilendo, nel 1741, che non vi potesse essere più di una Via Crucis per parrocchia. La collocazione delle stazioni all’interno della chiesa doveva rispondere a norme di simmetria ed equidistanza: il corretto espletamento delle pratiche devozionali consentiva di acquisire le stesse indulgenze concesse visitando tutti i Luoghi Santi di Gerusalemme.Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una “via dolorosa”, o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l’elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. L’ordine lungo le pareti non segue una regola precisa, può infatti essere indifferentemente orario o antiorario. Secondo un documento della diocesi di Nanterre “l’ordine più diffuso è quello antiorario, ma non c’è una regola generale”.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

don Roberto Corapi parroco di Stalettì alla tre giorni di studio opus dei

Concluso a Roma il Convegno di Studi nel centenario della nascita di Mons. Alvaro Del Portillo alla guida dell’Opus Dei. Si è concluso a Roma presso l’Università della Santa Croce la “ tre giorni” di studio sulla vita del primo successore di San Escrivà alla guida dell’Opus Dei, don Alvaro Del Portillo di cui quest’anno il centenario della nascita e il ventennale della morte. Oltre trecento i partecipanti da tutto il mondo, tra cui il Parroco di Stalettì don Roberto Corapi della Società Sacerdotale dell’Opus Dei, che ha rappresentato la nostra Calabria e in modo particolare la Diocesi di Catanzaro-Squillace. Avendo conseguito il Dottorato il Sacra Teologia Pastorale, don Roberto Corapi ha partecipato da Teologo e da studioso, con un forte impegno per far conoscere l’Opus Dei. Una serie di relatori hanno tracciato il profilo di una figura il cui esempio e ora offerto a tutta la Chiesa. Con un messaggio rivolto ai convegnisti Papa Francesco ha ricordato che Del Portillo fu un “sacerdote zelante che ha saputo coniugare una intensiva vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo”, invitando a “imitare la vita umile, allegra, nascosta e silenziosa, ma anche decisa nel testimoniare la perenne novità del Vangelo, annunciando l’universale chiamata alla santità”.L’attuale prelato dell’Opus Dei, Mons. Echevarrìa, ha ricordato Del Portillo con il quale ha vissuto per oltre quarant’anni con molti aneddoti e sottolineando “ il modo in cui portò a termine l’itinerario giuridico dell’Opera con la sua erezione come prelatura personale nel 1982. Il Cardinale Herranz si è invece soffermato su un aspetto poco noto ma di rilevanza storica di Del Portillo, il suo personale contributo al Concilio Ecumenico Vaticano II°. Fu infatti segretario della Commissione sulla vita e sul ministero dei sacerdoti nella Chiesa, commissione a cui fu affidato uno dei temi più complessi dal punto di vista Teologico- disciplinare .Tra i tanti interventi che si sono susseguiti in tre giorni si possono segnalare quelli di Mons. Fernando Ocariz, vicario generale dell’Opus Dei, sull’eredità spirituale di Del Portillo; quello del Cardinale di Bologna, Carlo Caffarra, del Vescovo Anthony Muheria giunto apposta dal Kenya e tanti altri, con una tavola rotonda dal tema: l’amore di Mons. Del Portillo per la chiesa. Soddisfatto don Roberto Corapi, per questi tre giorni che rimangono per lui scolpiti nel cuore, e arricchiscono di  conoscenze la sua vita e il suo bagaglio culturale. Attraverso questi esempi di santità, noi tutti ha affermato don Corapi dobbiamo diventare santi col proprio stato di vita, credendo e mettendo amore per ogni cosa, anche la più banale. San Escrìva, diventa per ciascuno di noi modello e testimonianza viva dell’amore di Cristo per la chiesa e il suo successore Alvaro  è un esempio da imitare ogni giorno. Ora ci aspetta di accompagnare Mons.Del Portillo a Madrid il prossimo 27 Settembre per la beatificazione e gioire perché un altro beato e poi santo pregherà per l’opera e per chi si rivolge a lui con cuore umile e sincero.

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Stalettì – grande la Festa di San Giovanni Bosco

Si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica solenne, la tre giorni di preparazione e di preghiera con la festa in onore di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani e dei bambini dell’Oratorio Cuori Gioiosi. Alla presenza dei bambini della Comunità, don Roberto si è soffermato sulla vita del Santo, sottolineando sempre di più l’educazione e il metodo preventivo veri pilastri della vita adolescenziale e giovanile. Al mondo dei piccoli don Roberto li ha esortati a diventare sempre di più fiaccole accese di fede fin da questa età, ubbidendo ai genitori, vivendo la realtà dell’Oratorio domenicale come punto di riferimento per mettere a disposizione i talenti e i doni spirituali di ognuno per farli fruttificare. Al mondo dei giovani anche loro presenti alla funzione don Roberto li ha esortati con queste parole ,”non fatevi rubare la speranza e la gioia, con la voglia di vivere e di testimoniare l’amore di Dio. Voi siete di Cristo e dovete ogni giorno diventare discepoli, come san Giovanni Bosco che con la sua vita ha fatto si, che i giovani ritrovino la gioia nello stare insieme per condividere i doni di ciascuno per il bene della Comunità. Cari giovani e bambini, voi siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori.” Alle famiglie don Roberto ha chiesto la collaborazione  per crescere sempre di più alla scuola del Vangelo. Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune. Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, ha invitato tutti i presenti a Rallegrarsi, stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi. In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli, la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma don Roberto, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini. Alla fine della Celebrazione Eucaristica, gli animatori cioè gli animacuori dell’oratorio Cuori Gioiosi si sono intrattenuti con canti e tanta gioia, si, perché il cuore deve essere pieno di gioia e lo è quando entra Gesù, Lui la vera gioia.

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

festa di don Bosco 2014

Si stringe al suo copatrono,la città di Soverato,celebrata la festa per San Giovanni Bosco,e sceglie di celebrarlo nel migliore dei modi,rendendo partecipe i quartieri,i gruppi di preghiere le scuole e loro,i tanti giovani che in questi giorni hanno fattivamente preso parte ad una serie di iniziative come i tornei sportivi svolti presso l’oratorio,al teatro comunale con la presentazione della strenna del Rettore Maggiore a cura di don Roberto Spataro,salesiano e docente  alla facoltà di antiche lettere cristiane,ma ancora i quiz a premi dell’oratorio,i momenti di fede e di preghiera a Soverato superiore a cura di don Giorgio Pascolo,la notte bianca salesiana con la solenne fiaccolata e la solenne messa  alla presenza di numerosi parroci delle parrocchie del comprensorio,presente anche in chiesa il commissario Virginia Rizzo che ha dichiarato di essere molto devota alla figura di San Giovanni Bosco,una santo giovane tra i giovani molto importante. Presente anche Saverio Candelieri,presidente unione ex –allievi di don Bosco,”Oggi, più che mai, necessitiamo della presenza dei Salesiani  per rispondere appieno a quella sfida, antica e sempre nuova, dell’educazione della gioventù. Certo,queste le parole di Candelieri, indicare grandi valori da perseguire nell’edu­cazione è importante,  fare dei buoni progetti edu­cativi è utile, ma tutti sappiamo che ciò non è sufficiente. “Ad ogni educatore,continua Candelieri, si impone il dovere (o meglio il compi­to) di congiungere lo spirito del fine (e dei fini) da raggiungere,  con la volontà della ricerca dei mez­zi, degli strumenti, delle vie, delle strategie e degli itinerari, per l’acquisizione di quelle competenze, attestanti una crescita nella libertà e nella respon­sabilità personale. “Le intenzioni educative perdono la loro forza se mancano le condizioni strutturali di tradurle in pratica.   Alla scuola di don Bosco invece lo sforzo di coniugare ideali e pratica educativa ha prodotto Istituzioni,  ed in questo Egli si è dimostrato alla Chiesa e al mondo «gran­de educatore». È la sfida che interpella tutti noi, conclude Saverio Candelieri,come exallievi di don Bosco  per  seguire, con rinnovato impegno,  il sistema preventivo. siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori. Anche per Don Roberto Corapi parroco di Stalettì presenti alla solenne celebrazione eucaristica in chiesa,”Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti ,queste le parole di Don Roberto Corapi,figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune.”Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, invito tutti i presenti a Rallegrarsi, continua Don Roberto Corapi,a stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi.”In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli,continua don Roberto Corapi,la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.” Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma  e conclude don Roberto Corapi, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini.”

[box type=”info”] Articolo di Gianni Romano[/box]

antiche tradizioni,”il bambinuzzo,in giro nelle case”.

Un rito  religioso antico e molto sentito,la tradizionale festa del “bambinuzzo”si è celebrata nella frazione marina del comune di Gasperina. La statua di Gesù Bambino portata nelle case dei residenti alla presenza dei parroci don Leo Greco e don Pietro Pulitanò, i fedeli con antiche tuniche bianche con una striscia rossa. Alla manifestazione religiosa hanno partecipato l’amministrazione comunale di Gasperina con il sindaco Gregorio Gallello e l’assessore Saverio Voci e l’amministrazione di Montepaone con il sindaco Franco Froio, l’assessore Felice Siciliano e il consigliere Massimo Rattà. Il corteo religioso era accompagnato dalle musiche eseguite dalla banda  dell’associazione “Cuccarini”città di Montauro con il supporto dei suoni tradizionali di pipita e. Un rito antico e molto sentito, con i parrocchiani che attendono questa visita molto importante per  un grande momento di fede. A conclusione come ogni anno il pranzo dell’Epifania presso la scuola di località “Pilinga”di Gasperina, preparato dalle donne delle frazioni  unitamente a Antonietta scesa nuovamente in campo. Un pranzo conviviale a cui hanno preso parte molte persone, con il menù della tradizione locale. Affettati, formaggi pecorino primo sale, pasta fresca al ferretto, lasagne, melanzane ripiene e arrosti vari, dolci e una mega torta il cui taglio è stato affidato ai sindaci di Gasperina Gregorio Gallello e a quello di Montepaone Franco Froio, un gemellaggio quanto mai attuale per due comuni contermini. Ad innaffiare il tutto il vino di Gasperina.

sindaco gallello-froio

bambino 2

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

Montepaone centro storico – il presepe vivente

Montepaone centro storico illuminato dalle fiaccole per rendere ancora più suggestivo il presepe vivente. Organizzato dall’associazione “Misericordia”della governatrice Antonella Cutruzzulà e dall’associazione teatrale “Ciccio Rattà” a cui si sono unite altre associazioni del territorio. La riuscita edizione del presepe vivente ha portato in paese centinaia di visitatori provenienti da tutto il comprensorio, il tutto grazie alla sapiente regia di  Franco Procopio e dei figuranti che hanno reso un collage ben riuscito per  ricchezza dei costumi e ambientazioni caratteristiche che  hanno privilegiato le antiche vie ed i bassi del centro storico; particolarmente suggestiva la location della Natività. Ad allietare il percorso tra le botteghe degli antichi mestieri, il ciabattino, il casaro, il fornaio, il falegname, il ferraiolo, la musica della zampogna e della pipita alla presenza dei centurioni romani allocati nelle vie del centro storico. Presenti alla manifestazione l’amministrazione comunale rappresentata dal vice sindaco Giuseppe Macrì e dagli assessori  Maria Concetta Marascio, Felice Siciliano e Michele Malta ed un ospite particolarmente gradito, miss Italia 2009, Maria Perrusi. Alla fine la governatrice Cutruzzulà che ha voluto dedicare questa edizione allo scomparso fratello della Misericordia, Pino Tavella, ha donato targhe ricordo. Nelle stradine adiacenti allo storico palazzo Cesare Pirrò è seguita la degustazione di prodotti tipici montepaonesi, ricotte calde e fumanti, formaggio primo sale, salami e capicolli, pane caldo con olio di oliva, frittelle e zeppole della tradizione, ad innaffiare il tutto il vino locale. L’edizione 2013  ha lasciato il segno per bellezza e contesto dei luoghi rimandando al prossimo anno per un nuovo appuntamento.

[box type=”info”] da un articolo di Gianni Romano[/box]

Stalettì- il parroco don Roberto Corapi al Convegno Internazionale Teologico a Roma

 Si è svolto a Roma presso l’Università Pontificia della Santa Croce, un Convegno Internazionale Teologico di alto spessore con relatori giunti dall’Università di Navarra in Spagna. A rappresentare la nostra Regione Calabria, il Parroco di Stalettì don Roberto Corapi dottore in Sacra Teologia Pastorale, dove coltiva da anni la spiritualità dell’Opus Dei. Ad aprire il Convegno, il gran Cancelliere dell’Università, prelato dell’Opus Dei  Mons. Javier Echevarria, dove attraverso la sua relazione , ha sottolineato il contributo di San Escrìvà nel concilio Ecumenico Vaticano II°. Tre giorni intensi di studio e di riflessione nell’ambito della Teologia  Morale, Spirituale, Biblica, Filosofica, Antropologica, Ecclesiologica,  e Canonica, dove relatori di grande spessore  hanno dato un grande contributo sul pensiero del fondatore  dell’Opus Dei.Tra i relatori  il Cardinale Kurt Koch che sulla linea di Benedetto XVI, ha saputo sviluppare  la tematica di Santi e della Teologia nel suo pensiero. Don Roberto Corapi si ritiene soddisfatto per aver arricchito il suo bagaglio teologico, di riflessioni e di relazioni molto significative nella sua vita di Sacerdote.” Il pensiero teologico di San Escrìvà è molto importante afferma don Corapi, proprio per mandare avanti la teologia del laicato  e la santità feriale, su cui tutti dobbiamo tendere. Da questo convegno torno nella mia Comunità più ricco, riflettendo sempre di più con convinzione che San Josemaria si dedicò generosamente a diffondere, il messaggio divino che lo Spirito Santo  gli aveva affidato e che certamente influì sul Concilio Vaticano II°.Ancora  oggi a 50 anni dal Concilio , quel messaggio continua ad offrire alla chiesa una sua luce , affinchè il popolo di Dio come ha ricordato il Padre Prelato il Vescovo Javier, svolga la sua missione  piena affidatagli da Cristo.”La vita e gli insegnamenti di San Escrìvà, continueranno ad illuminare il rinnovamento  presente e futuro della chiesa ,perché aiutano a coglierne in profondità la verità come popolo di Dio e Corpo di Cristo , e la sua missione vivificatrice del mondo. Inoltre don Corapi ringrazia il Vescovo Padre Bertolone per avergli dato questa possibilità nonostante i suoi impegni pastorali. “Questi convegni afferma don Roberto, sono molto importanti per la chiesa perché danno la possibilità di approfondire tanti aspetti della Teologia e arricchiscono la vita di Sacerdote, di laico impegnato per tenere sempre alta la Chiesa popolo di Dio che sempre deve risplendere , in modo particolare oggi dove c’è tanta tenebra   e buio, proprio li bisogna portare luce, l’unica luce è Cristo e il Vangelo per cui vale la pena vivere.”

[box type=”info”] articolo di Gianni Romano[/box]

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