AVIS Montepaone – Montauro 303 associati in un anno da record

L’ AVIS di Montepaone -Montauro chiude il 2013 con un bilancio notevole e mai raggiunto sin ora, con 303 associati suddivisi in 206 uomini e 97 donne dei quali 4 soci collaboratori, 13 cancellati e 9 new entry. Sono state realizzate al 31 dicembre 2013 n°9 donazioni in   Montepaone Lido e n° 4 in Montauro. Le donazioni hanno raggiunto le 547 unità di sangue intero a fronte delle 538 del 2012, Si evidenzia la crescita nel periodo 2009 al 2013, sono state raccolte n°2294 unità di sangue intero. Tutte le altre statistiche verranno esposte durante l’assemblea annuale in programma il 15 febbraio ore 16 presso la sala convegni della delegazione municipale di Montepaone Lido. Il risultato è frutto dall’impegno, della passione e della dedizione di ogni membro del direttivo, dei collaboratori, dei giovani AVIS ma soprattutto di ogni socio donatore. In 13 anni l’AVIS di Montepaone   è cresciuta e si è distinta per le molteplici attività svolte. Si è occupata della promozione e della sensibilizzazione al dono del sangue, sostenendo così chiunque ne avesse bisogno in modo anonimo, volontario e gratuito; ha garantito alla comunità l’autosufficienza di sangue e dei suoi componenti,  plasma e piastrine; ha permesso un controllo periodico e costante dello stato di salute dei donatori; ha  organizzato convegni e campagne volte ad informare la cittadinanza su ogni forma di donazione; ha intrapreso un percorso di collaborazione con le associazioni di volontariato e sportive del nostro comprensorio e in ultimo anche la promozione del territorio. Il presidente Salvatore Iannelli afferma “L’Avis è una associazione sempre giovane, al servizio indiscusso della collettività che opera con passione sconvolgente, che intrattiene forti legami con le istituzioni ad ogni livello. Il bilancio dell’Avis non può essere espresso in numeri ma in donazioni e generosità. Ogni donatore è un patrimonio della nostra comunità, è un custode anonimo del prossimo che vede la donazione del sangue come una responsabilità, una vocazione. I donatori di sangue corrono in solitario alle chiamate di emergenza donando speranza a tante persone senza mai vederle in viso. Un sentito grazie va a tutto il direttivo, al direttore sanitario dr. Ritrovato, infermieri professionali  ai sostenitori, ai collaboratori e a tutti i donatori che contribuiscono a rendere grande la nostra associazione.”

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completamente distrutto lo stabilimento balneare “Percival Beach”

Un imprenditore in ginocchio, Roberto Sestito consigliere del comune di Montepaone. Ha subito una grave perdita economica a causa della grande mareggiata forza dieci ,che si è abbattuta sulle coste del soveratese, e che ha colpito il litorale di Montepaone lido con onde alte anche dieci metri. Il suo  stabilimento  balneare “Percival Beach” situato in località Casinello, una zona residenziale della costa, è stato letteralmente strappato via dalla forza del mare. Uno stabilimento già in passato oggetto di distruzioni, una prima volta sempre il mare, ricostruito e dato alle fiamme per ben due volte da atti intimidatori, ricostruito per la quarta volta, con caparbietà da questo giovane imprenditore,ora ancora una volta il mare fa la voce grossa e lo colpisce nuovamente. L’imprenditore  che da servizi nel settore turistico -balneare, è titolare di un altro stabilimento balneare il “Mediterraneo” situato sul lungomare di località Calalunga nel comune di Montauro ed anche qui ha subito ingenti danni. Ma la  preoccupazione maggiore per  Sestito è che nella mareggiata ha perso tutto quello che era presente al Percival Beach, cucine, forni, attrezzature da cucina e da sala, griglie e frigoriferi, la macchina del caffè, utensili e mobili, tavoli e sedie, ombrelloni e sdraio, pattino e barche. Tutto distrutto e portato via dalla forza del mare, niente si è salvato dalla furia distruttrice del mare. Ora si spera che dopo la conta dei danni il comune di Montepaone ma anche gli enti preposti diano una mano a chi, come Roberto Sestito investe risorse economiche e professionalità per migliorare l’offerta turistica calabrese.

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un traliccio per l’alta tensione in pieno centro abitato

La sua figura minacciosa guarda tutti dall’alto,e come una spada di Damocle pende sulla testa di molti residenti tra via Marco Claudio Marcello e via Gioberti,in pieno centro abitato a Montepaone lido,un traliccio dell’alta tensione con 150 mila volts e un rumore continuo che invita i passanti e i residenti a guardare in su,”sembra di abitare vicino ad una grande friggitrice”dice un residente,un rumore che il silenzio della notte amplifica,qualcuno si chiede se non ci possano essere danni causate dalla vicinanza del traliccio Enel con i cavi che giganteggiano anche accanto alle case abitate,un disagio continuo e si chiede da più parti se chi di dovere esegua delle valutazioni sul caso. Nell’ambito dei rischi ambientali per la salute, l’esposizione a campi elettromagnetici è sicuramente tra i temi più discussi e controversi. La variabilità delle posizioni tecniche che vengono assunte sull’argomento, il moltiplicarsi nel territorio delle fonti generanti campi, la natura stessa dell’inquinante(non visibile, non palpabile…) generano nella popolazione gli atteggiamenti più disparati, che vanno dalla superficialità noncurante in nome dello “sviluppo  sempre e comunque” al terrore ideologico della “opzione zero sempre e comunque”.Sicuramente, è un tema dove si registra una evidente, forte divaricazione tra la percezione della gravità del rischio da parte della popolazione  e la stima dello stesso da parte del mondo scientifico, pur con le differenziazioni anche significative in esso esistenti. Proprio partendo da queste considerazioni (il carattere non conclusivo degli studi sugli effetti sulla salute e la forte preoccupazione nell’opinione  pubblica),sarebbe forse il caso che Arpacal e ASP facciano il loro controllo per tranquillizzare una volta per  tutte la popolazione residente.

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Maltempo, si fa la conta dei danni

Un mare in burrasca  e onde alte anche fino a dieci metri ha causato ingenti danni alle strutture balneari di Montepaone e di  Montauro. A Montepaone lido danneggiato seriamente lo stabilimento balneare dei fratelli Lucia, il “Marina Blu”, gravemente danneggiati la sala ristorante, la zona priveè con la pista da discoteca, la zona bar con il mare che ha divelto le serrande e, con le onde che sono arrivate direttamente sulle attrezzature presenti, completamente distrutte invece tutte le attrezzature all’esterno. Gravi i danni causati allo stabilimento balneare “Percival Beach”di località Casinello e di proprietà del consigliere comunale Roberto Sestito. La forza del mare ha distrutto parte della struttura in legno inghiottendo le attrezzature, gli arredi. La potente mareggiata che non si vedeva sullo jonio da molti anni, ha causato danni anche al “Costa Padoga”di località Casinello. Tutto il legname degli stabilimenti distrutti è stato trasportato dalle acque del mare sulla battigia facendo confluirne molto  nel fosso Casinello e nei pressi delle adiacenti abitazioni. E’ stato necessario l’utilizzo di una grossa ruspa per liberare gli accessi di queste abitazioni e per mettere tutta l’area in sicurezza, sul posto il sindaco di Montepaone Franco Froio, l’assessore Felice Siciliano, il responsabile dell’ufficio tecnico Franco Ficchì e il corpo della polizia municipale. Non cambia la situazione a Montauro nella zona marina di località Calalunga, già dalla sera precedente il comune con il vigile urbano Franco Pisano aveva interdetto l’accesso veicolare e pedonale al sottopasso ferroviario e all’alveo del fiume Franco. Notevoli danni  allo stabilimento balneare “Mediterraneo”, distrutta la pedana, gli accessi al mare, le scale, l’attrezzatura presente e le recinzioni, danni anche al lungomare con qualche palma che è stata strappata dalla forza dell’onde e danneggiata, mentre lo stabilimento balneare “Aquamarina”è stato letteralmente strappato dal mare in burrasca e spazzato via dalla furia delle onde,sul posto è rimasta solo l’insegna e una cabina in legno, tutto il resto è andato perduto in fondo al mare. Sul posto presenti , il sindaco di Montauro Pantaleone Procopio, l’assessore Maurizio Sestito, l’ufficio tecnico con Pantaleone Narciso e Pietropaolo Cristofaro, mentre a Caminia di Stalettì, solo molta apprensione per le ville e le case situate vicino alla spiaggia con il mare che  è arrivato a ridosso delle abitazione e creato danni ai parcheggi presenti.

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Stalettì – grande la Festa di San Giovanni Bosco

Si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica solenne, la tre giorni di preparazione e di preghiera con la festa in onore di San Giovanni Bosco, il Santo dei giovani e dei bambini dell’Oratorio Cuori Gioiosi. Alla presenza dei bambini della Comunità, don Roberto si è soffermato sulla vita del Santo, sottolineando sempre di più l’educazione e il metodo preventivo veri pilastri della vita adolescenziale e giovanile. Al mondo dei piccoli don Roberto li ha esortati a diventare sempre di più fiaccole accese di fede fin da questa età, ubbidendo ai genitori, vivendo la realtà dell’Oratorio domenicale come punto di riferimento per mettere a disposizione i talenti e i doni spirituali di ognuno per farli fruttificare. Al mondo dei giovani anche loro presenti alla funzione don Roberto li ha esortati con queste parole ,”non fatevi rubare la speranza e la gioia, con la voglia di vivere e di testimoniare l’amore di Dio. Voi siete di Cristo e dovete ogni giorno diventare discepoli, come san Giovanni Bosco che con la sua vita ha fatto si, che i giovani ritrovino la gioia nello stare insieme per condividere i doni di ciascuno per il bene della Comunità. Cari giovani e bambini, voi siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori.” Alle famiglie don Roberto ha chiesto la collaborazione  per crescere sempre di più alla scuola del Vangelo. Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune. Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, ha invitato tutti i presenti a Rallegrarsi, stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi. In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli, la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma don Roberto, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini. Alla fine della Celebrazione Eucaristica, gli animatori cioè gli animacuori dell’oratorio Cuori Gioiosi si sono intrattenuti con canti e tanta gioia, si, perché il cuore deve essere pieno di gioia e lo è quando entra Gesù, Lui la vera gioia.

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festa di don Bosco 2014

Si stringe al suo copatrono,la città di Soverato,celebrata la festa per San Giovanni Bosco,e sceglie di celebrarlo nel migliore dei modi,rendendo partecipe i quartieri,i gruppi di preghiere le scuole e loro,i tanti giovani che in questi giorni hanno fattivamente preso parte ad una serie di iniziative come i tornei sportivi svolti presso l’oratorio,al teatro comunale con la presentazione della strenna del Rettore Maggiore a cura di don Roberto Spataro,salesiano e docente  alla facoltà di antiche lettere cristiane,ma ancora i quiz a premi dell’oratorio,i momenti di fede e di preghiera a Soverato superiore a cura di don Giorgio Pascolo,la notte bianca salesiana con la solenne fiaccolata e la solenne messa  alla presenza di numerosi parroci delle parrocchie del comprensorio,presente anche in chiesa il commissario Virginia Rizzo che ha dichiarato di essere molto devota alla figura di San Giovanni Bosco,una santo giovane tra i giovani molto importante. Presente anche Saverio Candelieri,presidente unione ex –allievi di don Bosco,”Oggi, più che mai, necessitiamo della presenza dei Salesiani  per rispondere appieno a quella sfida, antica e sempre nuova, dell’educazione della gioventù. Certo,queste le parole di Candelieri, indicare grandi valori da perseguire nell’edu­cazione è importante,  fare dei buoni progetti edu­cativi è utile, ma tutti sappiamo che ciò non è sufficiente. “Ad ogni educatore,continua Candelieri, si impone il dovere (o meglio il compi­to) di congiungere lo spirito del fine (e dei fini) da raggiungere,  con la volontà della ricerca dei mez­zi, degli strumenti, delle vie, delle strategie e degli itinerari, per l’acquisizione di quelle competenze, attestanti una crescita nella libertà e nella respon­sabilità personale. “Le intenzioni educative perdono la loro forza se mancano le condizioni strutturali di tradurle in pratica.   Alla scuola di don Bosco invece lo sforzo di coniugare ideali e pratica educativa ha prodotto Istituzioni,  ed in questo Egli si è dimostrato alla Chiesa e al mondo «gran­de educatore». È la sfida che interpella tutti noi, conclude Saverio Candelieri,come exallievi di don Bosco  per  seguire, con rinnovato impegno,  il sistema preventivo. siete la speranza per le vostre famiglie, per la nostra comunità, per tenere vivo il nostro Oratorio “Cuori Gioiosi”, realtà che ormai è diventata per ciascuno di voi, bella, sana, santa, punto di riferimento e scuola di valori. Anche per Don Roberto Corapi parroco di Stalettì presenti alla solenne celebrazione eucaristica in chiesa,”Don Bosco diventa per ciascuno di noi, laici e Sacerdoti ,queste le parole di Don Roberto Corapi,figura da imitare ogni giorno, la dove il Signore ci chiama a svolgere la missione che deve essere sana e santa per il bene comune.”Rifacendosi infine al testo biblico, precisamente a San Paolo, invito tutti i presenti a Rallegrarsi, continua Don Roberto Corapi,a stare nella gioia sempre, con il Signore, vivendo da innamorati di Gesù, di Maria e dei Santi.”In un mondo quello di oggi, dove la crisi peggiore è quella di identità, sicché l’uomo contemporaneo finisce con l’essere un uomo senza volto preciso, ma con tante facce quante sono le sequenze della sua vita, Don Bosco ci insegna di riconoscere i nostri ruoli,continua don Roberto Corapi,la nostra identità in Cristo, il nostro vero volto che deve essere conforme al volto di Gesù.” Oggi la nostra società è brutto quello che dico ma vero, manca di punti di riferimento veri e sani. La Parrocchia afferma  e conclude don Roberto Corapi, deve diventare casa e scuola, con l’oratorio veri punti di riferimento per la crescita dei nostri bambini.”

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Torre di Ruggiero,nasce una nuova associazione

Come cercare di limitare ed arginare lo spopolamenti di paesi dell’entroterra che la costante e continua emigrazione ha ridotto  a paesi con poche centinaia di residenti,per lo più anziani? E’ quello che si prefigge una nuova associazione nata a Torre di Ruggiero,antico e intatto borgo delle serre calabresi,L’associazione culturale I Sognatori  con il suo presidente Giuseppe De Luca e l’amministrazione comunale di Torre di Ruggiero  guidata dal sindaco Giuseppe Pitaro,annunciano la nascita di un centro di documentazione, ricerca, informazione e aggregazione sociale dal nome;“AL CENTRO DI TORRE”. Il nome nasce spontaneamente dall’ubicazione della struttura nel cuore del centro storico di Torre di Ruggiero, presso Palazzo Martelli, sede della biblioteca e sala multimediale di recente costruzione. L’accordo tra l’associazione e il comune nasce dalla volontà di entrambi di rendere accessibile una struttura che merita di essere vissuta dalla comunità. AL CENTRO DI TORRE ha quale scopo quello di aggregazione, formazione e informazione sociale, eprodurre con persone appartenenti a ceti, culture e tradizioni politiche diverse, uno spazio pubblico per l’incontro, il confronto e la promozione sociale e culturale della società civile in un ambito territoriale che abbraccia le comunità del comprensorio. Vuole essere un punto di riferimento per la gente che sente la nostalgia dei libri stampati, ma non solo,perché  la struttura ha anche diverse comode postazioni informatiche, con collegamento internet e stampanti,quindi il posto adatto per fare ricerche e informarsi.

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la dura legge degli atleti soveratesi nella maratona

Continuano a dettare legge nell’atletica  i soveratesi che portano alto i colori della città con vittorie importanti anche fuori regione,Il 26 gennaio 2014 si è svolta la 15^ edizione della Siracusa City Marathon. Un ricco palinsesto che includeva, oltre alla distanza regina dei 42,195 km, anche una Mezza maratona (21 km) e una 10 km.  In totale per le tre competitive sono stati 782 i finisher, provenienti da tutta Italia (e non solo..).  La gara, condizionata da un forte vento contrario, ha visto la partecipazione di molti atleti soveratesi! Alla distanza dei 42 km, reduce dalla recente vittoria alla maratona di Ragusa, il migliore è stato Stefano Sestito, classe ’93, tesserato per la Violetta Club, arrivato 8° assoluto con il tempo di 2:52’02. Dietro a lui è arrivato il papà e allenatore Pino Sestito, 1° della sua categoria (55-59 anni), con il tempo di 2:56’45.  10° posto per Stefano De Stefani, transitato al traguardo con il tempo di 2:57’17, arrivando 3° di categoria (40-44 anni). 40° posto assoluto e 3° di categoria (35-39 anni) per Giuseppe Posca che ha chiuso la sua fatica in 3:19’56. Ha chiuso, invece, in 3:29’16, arrivando 5° di categoria (55-59 anni), il prof. del Liceo Scientifico Guarasci di Soverato Mimmo Chilà. Per la mezza maratona, un plauso va a Rocco Migliorino, tesserato per la Crisal Soverato, arrivato 17° assoluto, chiudendo i 21 km in 1:21’50.Nella gara dei 10 km, dopo un lungo periodo di stop, è tornata alla ribalta la davolese Rosalba Venuto che ha percorso i 10 km in 1:10’37, con la speranza di vederla migliorare ogni giorno di più.

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L’Open Day nella scuola di Don Bosco

Scegliere un nuovo ciclo di studi è un passo importante nella vita di ogni ragazzo e richiede un’attenzione particolare da parte di tutta la famiglia. Come si può, però, essere sicuri di intraprendere la giusta decisione? Pur informandosi sull’offerta formativa o sulle caratteristiche principali di ogni istituto, non si può, infatti, arrivare a conoscerne a fondo i tratti distintivi, che si scoprono solo frequentandolo giorno dopo giorno.  Tuttavia, per consentire ai ragazzi di avere “un’anteprima” su quelli che potrebbero essere i prossimi anni della loro vita scolastica, l’Istituto Salesiano S. Antonio di Padova ha stabilito che sabato 25 gennaio dalle 16,30 alle 19,30 e domenica 26 dalle 10,00 alle 12,30 i locali della scuola resteranno aperti al pubblico. In questo modo, chiunque vorrà, sarà accolto nell’ Istituto e potrà visitarlo, parlare con Preside e Direttore, prendere visione dei vari laboratori e scambiare quattro chiacchiere con gli alunni. Questo è senz’altro il modo migliore per far capire a tutti che la scuola un po’ particolare. Innanzi tutto è la scuola di Don Bosco e, come tale, è il luogo in cui ogni ragazzo trova il suo posto, dove tutti gli studenti sono considerati e si considerano, prima di qualsiasi altra cosa, parte di una famiglia.  I ragazzi, poi, sono liberi di esprimersi in modi diversi grazie a numerosi laboratori e corsi pomeridiani e i docenti sono a loro volta impegnati a valorizzare ogni talento. Tutti, Direttore, Preside, professori e animatori, hanno come obiettivo quello di accompagnare nella crescita gli studenti, sottolineandone gli aspetti peculiari ed essendo sempre pronti ad aiutare e supportare chi ne ha bisogno sia da un punto di vista didattico sia personale. Studio assistito, corsi di musica e laboratori linguistici sono alcune tra le tante attività proposte dalla scuola con lo scopo di arricchire il più possibile la formazione dei ragazzi. Una novità del nuovo anno è, ancora, l’inserimento di un indirizzo musicale oltre a quello classico per la scuola superiore. La partecipazione all’Open Day è, quindi, un modo per conoscere la scuola e, allo stesso tempo, coglierne l’essenza più profonda.

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Si apre il sipario al piccolo teatro d’arte,un successo con Nando Brusco

Si apre il sipario e si accendono i riflettori per il piccolo teatro d’arte di Montepaone al via la rassegna teatrale  targata 2014,un cartellone pianificato per tempo ha permesso al presidente dell’associazione del teatro Edoardo Servello ,di allestire una rassegna che porterà molti appassionati,del resto questo per il teatro dell’arte è la rassegna numero  sedici,di anno in anno è cresciuto il livello . Lo scorso weekend, l’associazione teatrale e culturale il Piccolo Teatro d’Arte di Montepaone Lido, ha inaugurato, come promesso in conferenza stampa, una nuova emozionante stagione, investendo il proprio pubblico con un ondata di puro spirito vernacolare, ovattata dal ritmo vibrante dei tamburi. E’ dunque entrata nel vivo “Vernaculandu 2014”, attraverso le musiche e le emozionanti parole di Nando Brusco, cantastorie calabrese, che con le sue leggende, filastrocche e storie di tempi che furono ha illuminato di ricordi i piu anziani ed ha coinvolto in un modo fatato i più piccini. Un successo eclatante, merito della lungimiranza del Direttore Artistico della rassegna, Arch. Edoardo Servello, che ha voluto, anche quest’anno scommettere sulle novità, per stupire  un pubblico oramai cresciuto all’insegna di un teatro divenuto un’istituzione culturale nel comprensorio. Ora, dall’ipnotica musica dei tamburi del cantastorie Nando Brusco, si giungerà, sabato 18 alle ore 20.30 e domenica 19 alle ore 18.00, al prossimo imperdibile appuntamento con la compagnia “Dietro le Quinte” di Milazzo (ME). Con questo nuovo appuntamento, ricorda il Direttore Artistico, “si darà ufficialmente avvio alla rassegna a premi, che dunque spingerà il pubblico a diventare non solo parte passiva dello spettacolo ma anche parte attiva e critica dello stesso”, perché , conclude Edoardo Servello, “saranno proprio loro a decretare il vincitore”. E’ uno spettacolo nel quale grazie alle opere di alcuni scrittori e poeti calabresi, e grazie alle leggende, ai cunti… Nando Brusco, racconta della sua terra utilizzando gli strumenti della tradizione: tamburi, chitarra, organetto e zampogna.

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